Il nuovo Pdl.it: Silvio scende in rete.

pdl.it

Silvio Berlusconi, dopo 18 anni esatti dal video che cambiò la politica italiana, annuncia una nuova discesa in campo. Questa volta, però, il Cavaliere – forte della raggiunta “maggiore età” politica – si avventura in un ambito che, tradizionalmente, non gli è mai stato particolarmente favorevole: la rete.
Antonio Palmieri, il guru indiscusso della strategia internet dalle parti di via dell’Umiltà, ci stava lavorando da mesi. Al Popolo delle Libertà e al suo Presidente serviva un nuovo strumento di comunicazione per cercare di intercettare il consenso del “popolo della rete”.
Così, non senza qualche rinvio, dal pomeriggio del 26 gennaio 2012 appare online il nuovo portale www.pdl.it.
Semplicità, multimedialità, mobilità, ascolto e leadership sono alcune delle parole chiave che hanno ispirato la creazione della nuova versione del sito. Un vero portale ricco di contenuti (da notare soprattutto la sezione dedicata all’operato dei governi Berlusconi) e studiato per aggregare le informazione provenienti dagli altri siti della galassia PDL.
Ovviamente, seppur tecnicamente si tratti di un sito di partito, i riferimenti diretti al leader supremo sono martellanti. “Con Silvio”, “forzasilvio.it”, “la pagina di Silvio Berlusconi”, “il maggior merito di Berlusconi” e per finire anche “la citazione” di Silvio. Del resto il banner che accoglie i visitatori non lascia spazio a fraintendimenti. Su una foto sorridente di Berlusconi campeggia la scritta: “La MIA discesa in rete”. Non la “NOSTRA”, né tantomeno quella di Angelino Alfano.


Per far perdonare la sovraesposizione del Presidente, subito sotto lo slider, trovano posto due righe di caselline ordinate. Ad ognuna corrisponde foto e testo di una dichiarazione di uno dei Parlamentari che siedono tra i banchi del Popolo della Libertà.


[ad]Superata la parte più istituzionale del portale, si accede alla sezione dedicata ai social network. In prima battuta un Twitter digest collegato all’account @ilpdl (il link per aggiungere ai following in alcune parti del sito è configurato male e punta a PdL_Tweet, account che non esiste). In una barra, dall’inconfondibile fondo azzurrino chiaro, scorrono tutti i messaggi lanciati in rete dagli accounts selezionati dalla redazione. Un modo semplice e veloce per avere il portale sempre aggiornato che però non lascia spazio allo stato d’animo della rete (sarebbe stato veramente rivoluzionario, ma forse controproducente, inserire nella barra anche qualche hashtag come #pdl).
Dopo lo spazio dedicato a Twitter è il momento dei video, con tanto di canale ufficiale su Youtube (piuttosto debole l’offerta, soprattutto se si pensa al Berlusconi imprenditore televisivo). A compensare la mancanza di video però c’è la versione aggiornata di Spazio Azzurro, il vero valore aggiunto del sito. Un luogo di discussione a disposizione dei militanti che, una volta superata una rigidissima selezione, potranno postare brevissimi ragionamenti e appelli direttamente sull’ homepage del sito.


Immancabile lo spazio Facebook, anch’esso monopolizzato dal Presidente, al quale fa timidamente da contraltare un analogo box dedicato al blog del Segretario del Partito, Angelino Alfano.
A completare l’home del portale le notizie “dall’internet” (espressione decisamente cacofonica) e lo spazio pubblicità con i libri di Alfano, Lupi e Sacconi.

(per continuare la lettura cliccare su “2”)


[ad]Gli articoli non sono in alcun modo commentabili e i contenuti non tengono conto di una vera logica bottom-up. L’interazione offerta ai visitatori si riduce ai messaggi da lasciare su Spazio Azzurro e alla compilazione di due questionari. Il primo dedicato al maggior merito di Berlusconi in questi 18 anni e il secondo alla riforma della legge elettorale. E’ assolutamente consigliata la lettura delle alternative offerte e dell’ordine secondo il quale sono state inserite.

E’ possibile, ovviamente, condividere i contenuti urbi et orbi ma, sorprendentemente, non sono stati integrati i pulsanti social “mi piace” e “+1” rispettivamente di Facebook e Google.
Ovviamente, il sito è ancora in fase di rodaggio e, come si apprende anche da un annuncio pubblicato sul sito, lo staff di volontari è ancora incompleto. Solo i prossimi mesi ci diranno se la discesa in rete di Berlusconi sarà una vera rivoluzione o solo un timido tentativo mal riuscito.

di Andrea Corbo