Caso Marò: ONU “questione bilaterale”, Bonino: “risposta inaccettabile”
Caso Marò: ONU “questione bilaterale”, Bonino: “risposta inaccettabile”.
Dopo due anni, l’azione diplomatica della Farnesina, sembra riportare i primi successi ma anche le prime sconfitte sul fronte dei rapporti con l’india, in merito alla triste vicenda riguardante Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Prima Lady Ashton, alto commissario per la diplomazia di Bruxelles, aveva considerato “inaccettabile applicare la legge anti-terrorismo al caso dei militari italiani” – significherebbe vedere l’Italia come un paese “terrorista” aveva aggiunto di fronte alla possibilità che la Corte suprema indiana confermi l’applicazione del Sua Act – poi anche il segretario della NATO, Fogh Rasmussen, si era espresso in merito alla questione dei due fucilieri: “il comportamento dell’India è molto pericoloso, non si capisce come si possa collaborare con un paese che si comporta così con i suoi alleati impiegati in una missione internazionale”. Buoni risultati per il ministro Bonino che ieri, infatti, dopo aver incassato il favore dell’unione europea, politica e militare, si è “presentata” anche alle Nazioni Unite per richiedere un intervento sulla questione.
Ban Ki Moon, però, ha interrotto la serie di successi della diplomazia italiana. L’ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, Sebastiano Cardi, ieri aveva interpellato l’Alto Commissariato per i diritti umani, chiedendo di procedere contro l’India, appunto, “per violazione dei diritti umani, per quanto riguarda la mancanza di capi d’imputazione nei confronti dei due marinai italiani dopo due anni, accompagnata da una restrizione della libertà”. Risposta del Segretario Generale Ban Ki Moon: “è meglio che la questione venga affrontata in maniera bilaterale senza un attivo coinvolgimento dell’ONU”. Automaticamente il Ministro Bonino ha risposto di essere sorpresa e delusa per la risposta del Nazioni Unite – che non sia una questione da risolvere in seno a un accordo bilaterale è un riscontro ovvio allo stato dei fatti il succo del suo pensiero – tuttavia sembra che una telefonata nella notte abbia portato a un accordo con l’ONU. Nel colloquio telefonico la Bonino ha ricordato a Ban Ki Moon che i militari italiani operavano nel quadro di una missione corrispondente ad alcuni risoluzioni internazionali, a quel punto il Segretario generale non ha potuto fare altro che assicurare al governo un approfondimento sulla questione, soprattutto, dal punto di vista giuridico.