Sondaggio Tecné per Tgcom24: M5S in crescita e verso un nuovo boom alle europee
Sondaggio Tecné per Tgcom24: M5S in crescita e verso un nuovo boom alle europee
Diffuso come ogni giovedì da Tgcom24 il sondaggio realizzato dall’istituto Tecné sulle intenzioni di voto ai partiti e la fiducia nel governo. Chi risulta avvantaggiarsi di più da quest’ultima settimana è il Movimento 5 Stelle: una variazione che appare causata maggiormente da un flusso dalle due maggiori coalizioni verso l’astensione o l’indecisione, che da un cambiamento di preferenza nelle intenzioni di voto.
Il PD si conferma primo partito con il 31% (-0,2%), seguito da Forza Italia, che si attesta al 25,4% (+0,2%), unica forza con un leggero segno “più” oltre appunto al movimento di Beppe Grillo, che passa in soli sette giorni dal 20,5% al 21,6%. Variazioni non significative, ma al ribasso, per tutti gli altri, a cominciare dal Nuovo Centrodestra che al 4,3% è a ridosso della soglia di sbarramento prevista dall’Italicum, mentre sono distanti Lega Nord (3,4%), Fratelli d’Italia (2,6%), UDC (2,5%) e SEL (2,1%). Come anticipato, si “arricchisce” l’area di chi oggi non esprime una preferenza per un partito, passando dal 47,7% al 48,9%.
Guardando al dato delle coalizioni, lo schieramento di centrodestra, seppure in flessione al 39,4% (-0,7%), conserva un solido vantaggio sul centrosinistra che invece viene accreditato oggi al 33,7% (-0,4%): un risultato che assegnerebbe il premio di maggioranza al primo turno, senza ricorso al ballottaggio.
Il sondaggio Tecné presenta inoltre un sondaggio distinto sulle intenzioni di voto alle europee, con un dato condizionato rispetto al dato riferito alle politiche da una più bassa affluenza alle urne: indecisi più astenuti giungono al 53,7% contro il 48,9% già segnalato in precedenza. Questa situazione porterebbe un vantaggio al Movimento 5 Stelle che si attesterebbe al 25,4%, mentre raccoglierebbero meno consensi sia il PD (29,6%) che Forza Italia (23,5%). Tutti gli altri risultano sotto la soglia del 4% necessario per accedere al parlamento di Bruxelles e Strasburgo, con la distinzione di un dato più modesto rispetto alle intenzioni di voto per le Politiche per formazioni come il Nuovo Centrodestra e l’UDC, mentre dimostrano un elettorato maggiormente mobilitabile al voto Lega Nord, Fratelli d’Italia e SEL.
Per concludere, presumibilmente l’ultimo dato sulla fiducia al Governo Letta evidenzia un 21% di giudizi positivi, in ulteriore calo dello 0,9% rispetto alla scorsa settimana a conferma di un trend negativo che ha visto perdere all’esecutivo 11 punti percentuali di fiducia in sole cinque settimane.