La rassegna stampa del Tp, come tutti i quotidiani, apre con le dimissioni di Enrico Letta e la probabile nascita del nuovo governo a guida Renzi. Ieri il segretario del Pd ha di fatto sfiduciato il premier in carica chiedendo “una svolta” e un “patto di legislatura che duri fino al 2018”. Oggi Letta salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Nel weekend ci saranno le consultazioni. Possibile il conferimento dell’incarico al sindaco di Firenze già nella serata di domenica.
Il Corriere commenta “Un passaggio opaco”. La Stampa evidenzia “L’eterna anomalia italiana”. Repubblica “L’azzardo dell’acrobata”. Il Sole 24 Ore sottolinea “La rivoluzione comincia dallo Stato”. Il Messaggero “La forza di un gesto e le sue incognite”. L’Unità accusa “Quella ferita che si doveva evitare”. Il Giornale titola “Aperta la crisi. Renzi si nomina premier. Il Pd licenzia Letta che si dimette. Nasce il governo del segretario. La nuova era politica parte col trucco. E riserverà colpi di scena. Fine del ventennio antiberlusconiano”. Il Manifesto ironico “Happy days”. Avvenire “Renzi ci prova: tutto o niente”. Libero “Ora sono Renzi nostri. Oggi il premier si dimette, a Palazzo Chigi arriva il sindaco. Che farà? Mistero. Nella presa del potere è stato abile e spregiudicato, ma su come operare la svolta è assai vago e fumoso. Rischiamo grosso”. Il Mattino “La nuova sinistra alla prova dell’ambizione”. Il Secolo XIX avvisa Renzi “Ma adesso pedala”. Il Tempo titola “La ribollita. Una minestra fatta in casa”. Europa si chiede “Ma ce la può fare?”. La Padania attacca “L’Okkupazione. Alla direzione del Pd il segretario licenzia Letta per prendere il suo posto. Esautorato il Parlamento”. Il Fatto Quotidiano “Ma Renzi quanto dura?”.