Governo, Lupi dice no a esecutivo centrosinistra
Governo, Lupi dice no a esecutivo centrosinistra
“Ora si aprono due strade. La prima è che si vada alle elezioni, delle quali non abbiamo nessuna paura. La seconda, ovvero un governo di emergenza, di necessità, di larghe intese o come lo si voglia definire, invece va verificata nei contenuti”. Così il ministro per le Infrastrutture ed esponente di Ncd, Maurizio Lupi, in un’intervista al Corriere della Sera in cui avverte: “Sia chiaro, in un governo di centrosinistra noi non ci stiamo”. Per Lupi resta “piuttosto difficile da capire perchè Lettasia stato messo da parte in questo modo, senza aver commesso gravi errori ma anzi dopo aver compiuto un lavoro difficile, faticoso, ostacolato da divisioni nel suo partito, nel centrodestra, dalla condanna di Berlusconi”. Il ministro riconosce “che negli ultimi due-tre mesi tempo ne abbiamo perso. Ma – sottolinea – che si debba cambiare passo con una forte e coraggiosa azione di rilancio nei contenuti e negli uomini era ed è chiaro a tutti noi. Le liti nel Pd, il congresso finito solo oggi, lo hanno impedito”. Tornando all’ingresso del Nuovo centrodestra nel prossimo esecutivo, Lupi evidenzia: “Mi pare chiaro che, se ci fosse Vendola, saremmo come dice lui di noi antropologicamente diversi. In ogni caso, dobbiamo verificare punti di programma, passaggi, tempi di attuazione”. A riguardo il ministro fa presente: “Riforme, legge elettorale, politica economica e sociale, sburocratizzazione per le imprese ma anche nella pubblica amministrazione per noi sono le priorità, partendo dai bisogni delle famiglie”.
Bersani deluso – L’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani è deluso per come sono andate le cose all’interno del partito. L’ex segretario ha telefonato a Enrico Letta. E si è tenuto in contatto coi parlamentari d’area. “Non doveva finire così. C’è stata una lacerazione nel partito che bisognava e si poteva evitare”, ha detto. E anche sui contenuti del documento, in direzione bisognava “fissare qualche paletto” per dare una direzione progressista al cambiamento evocato da Renzi.