Sono terminate al Quirinale le consultazioni-lampo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in vista della formazione del nuovo governo: «Ora ci sia spazio e serenità per chi avrà l’incarico di formare il nuovo governo, e tutto il tempo necessario per gli approfondimenti delle intese», è il commento di Napolitano. Consultazioni condotte con «ritmo intenso, ma senza nulla di rituale e di formale». In questo giorno e mezzo, ha detto il capo dello Stato, «tutte le delegazioni si sono impegnate indicando temi e priorità».
Renzi e la squadra di Governo – In contemporanea alle consultazioni di Napolitano Renzi a Firenze mette a punto la squadra di Governo. Nel gioco del toto-ministri ricorrente il nome Lucrezia Reichlin data per probabile prossimo ministro dell’economia. Un altro nome ripetuto da più parti è il nome di Graziano Delrio che potrebbe passare dal ministero degli affari regionali al ministero dell’Interno. Sarebbe aperta la corsa per il ministero delle infrastrutture tra la riconferma di Maurizio Lupi ed i nomi di due amministratori democratici: Michele Emiliano e Vincenzo De Luca.
Baricco e Farinetti sul Governo Renzi in arrivo – Sia Baricco che Farinetti sono nomi circolati nelle scorse ore tra i papabili ministri. Stamattina Baricco ha fatto sapere di essere a Firenze dove ha incontrato Renzi “per parlare della squadra di governo”. Mentre Oscar Farinetti ha rilasciato una dichiarazione con cui ha escluso di correre per una poltrona da ministro. Il patron di Eataly ha assicurato: “Non farò il ministro”.
Sel, Vendola “Staremo all’opposizione” – Nichi Vendola: “Le condizioni nuove che si stanno determinando nel centrosinistra e nel paese ci chiedono radicalità e flessibilità. Dobbiamo incalzare il governo che si va formando, cogliendone le contraddizioni principali. Renzi ha detto che vuole imprimere una svolta radicale? Noi – dice Vendola- gli daremo l’occasione per essere credibile e a noi daremo l’occasione per fare autocritica e poter dire ci siamo sbagliati. Questo Renzi realizza ciò che promette”.
Consultazioni della mattina: chi ha detto sì al governo Renzi. Le delegazioni salite al Quirinale nel corso della mattinata che hanno garantito il loro appoggio al governo Renzi sono: Südtiroler volkspartei (Alfreider), Minoranza linguistica Val D’Aosta (laniéce, Marguerettaz) , Centro Democratico (Formisano e Tabacci) e Alleanza per l’Italia (Bruno), Psi (Nencini) e Per le autonomie (Fravezzi, Berger). Interlocutoria la posizione di Grandi autonomie e libertà del senato (Gal). Mario Ferrara, presidente del gruppo, ha spiegato che le componenti che sono rappresentate nel suo gruppo valuteranno “differentemente” la nascita del nuovo esecutivo.
Chi ha detto no. La delegazione di Fratelli d’Italia, composta da Giorga Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, in dissenso con l’operazione del Pd, ha simbolicamente consegnato la tessera elettorale nelle mani del presidente della Repubblica, come segno di protesta per il fatto che si sta avviando “il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani”. Giorgia Meloni ha concluso: “Staremo all’opposizione. Se ci saranno provvedimenti votabili li voteremo, ma siamo poco ottimisti”.
Nuovo Centrodestra. Da poco terminato il colloquio del Nuovo Centrodestra al Colle con Napolitano. Il leader Angelino Alfano ha “ribadito che il trauma per la scelta del Pd è stato significativo” e che il “Ncd è pronto a affrontare nuova fase. E’ chiaro che ci aspettiamo una assunzione di responsabilità da parte del Pd” che deve dare “un’indicazione chiara”. Ma Alfano dice anche no al governo ‘Renzi 1’ qualora si “spostasse a sinistra“.
Sul programma sottolinea “che non si fa in 48 ore”, e insiste: “Se l’ambizione è grande, non deve esserci fretta. Non vi sono le condizioni per chiudere un accordo di governo in 48 ore. In quattro e quattr’otto non ce la si può fare se si vogliono fare cose grandi”. Occorre “mettere nero su bianco i punti programmatici per la nascita del nuovo governo. Abbiamo detto a Napolitano che siamo animati da buona volontà ma che l’esito è incerto: non siamo in grado di assicurare il lieto fine, vogliamo vederci chiaro su una coalizione che non deve virare a sinistra e che deve avere programmi chiari”.
Forza Italia. “Siamo all’opposizione di questo futuro governo”, afferma Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni. In ogni caso, ha aggiunto il leader di Forza Italia, “manteniamo gli accordi intervenuti sulla legge elettorale e sulle riforme”. È stato il primo incontro di Berlusconi con Napolitano da quando è stata votata la decadenza dal Senato. Nel corso del suo intervento, il Cavaliere si è inoltre detto preoccupato per la crisi che c’è fuori dal Parlamento. Al suo arrivo al Quirinale Berlusconi è stato pesantemente contestato da alcuni manifestanti, che hanno lanciato pomodori e gridato slogan contro l’ex premier.
Partito democratico. Il Pd ha ufficializzato la candidatura di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Il capogruppo al Senato Luigi Zanda, infatti, riferisce la posizione del Pd dopo le consultazioni con il presidente della Repubblica: «Il Pd pensa che per superare questa difficile situazione, il partito di maggioranza relativa debba mettere a disposizione tutta la forza politica che ha a disposizione a partire dal segretario Matteo Renzi. Abbiamo confermato la nostra disponibilità ad accompagnare il lavoro di formazione del governo del presidente incaricato “.