Il verdetto quasi scontato delle elezioni ghanesi
Il 7 dicembre si terranno in Ghana le elezioni legislative e presidenziali, a quattro anni esatti dall’ultima tornata elettorale nazionale del paese dell’Africa occidentale. Nel 2016 infatti vinse Nana Akufo-Addo del New Patriotic Party (NPP) che sconfisse al primo turno il presidente uscente John Mahama del National Democratic Congress (NDC).
Situazione attuale
Prima della pandemia, il Ghana ha vissuto un periodo di grande crescita economica, in linea con le promesse elettorali del presidente attuale che aveva annunciato di volersi focalizzare soprattutto sull’economia e sull’apertura del paese africano agli investitori stranieri oltre che sulla riduzione della disoccupazione. La pandemia ha causato un rallentamento della crescita del paese in quanto è crollata la domanda globale di oro, materia prima chiave per l’espansione economica del Ghana. Inoltre Akufo-Addo ha attuato riforme molto popolari per quanto riguarda l’educazione rendendo gratuita l’istruzione superiore che fino ad allora invece si reggeva su un sistema a pagamento in cui lo stato elargiva borse di studio ai più meritevoli. La riforma ha portato con sé delle critiche da parte dell’opposizione in quanto le scuole superiori non erano pronte all’importante aumento di studenti e in alcuni casi le classi erano sovraffollate.
La critica principale mossa ad Akufo-Addo oggi è stata la mancanza di investimenti strutturali importanti nel settore sanitario. Ancora oggi infatti il 40% dei 216 distretti in cui è diviso il Ghana non ha un ospedale e la pandemia ha reso ancora più evidente la gravità della situazione nel paese che ha avuto più di 50.000 casi di infezione da coronavirus e che per questo ha dovuto affrontare un lockdown di tre settimane.
Le elezioni del 2016 e il sistema elettorale
Le scorse elezioni hanno visto una vittoria netta da parte del presidente attuale Akufo-Addo che ha ottenuto il 53.7% dei voti mentre il secondo classificato John Mahama ha ottenuto un deludente 44.5% e circa un milione di voti in meno. E’ stata la prima volta che un candidato dell’opposizione vince al primo turno e la vittoria è avvenuta dopo 8 anni di governo del National Democratic Congress.
Contemporaneamente alle elezioni presidenziali, ci sono anche le legislative che tradizionalmente danno la maggioranza nel Parlamento unicamerale ghanese al partito che sostiene il presidente eletto. Nel 2016 infatti il NPP ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi (169 su 275) con i due partiti maggiori che hanno ottenuto percentuali simili a quelle ottenute dai due leader candidati alle presidenziali, ovvero il 52.4% al NPP e il 42.3% al NDC.
Il sistema elettorale in vigore nella Repubblica del Ghana per le elezioni presidenziali prevede un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti da tenersi entro 21 giorni se nessuno dei candidati ha ottenuto il 50% più uno dei voti nel primo turno. Per le elezioni legislative il paese africano ha adottato il sistema chiamata “first-past-the-post” tipico dei paesi anglosassoni (ndr il Ghana era una colonia britannica e fa parte del Commonwealth). Il paese è quindi diviso in 275 collegi elettorali in cui viene eletto il candidato che ottiene più voti in ogni collegio.
Al voto possono partecipare tutte le persone che hanno più di 18 anni così come bisogna avere la medesima età per candidarsi a un seggio parlamentare mentre per candidarsi in qualità di presidente bisogna avere almeno 40 anni.
I candidati e i partiti
I due candidati maggiori sono gli stessi delle elezioni presidenziali del 2016 ovvero Nana Akufo-Addo e John Mahama. La pandemia in corso ha fatto sì che i comizi siano stati ridotti al minimo e i candidati si sono concentrati principalmente a fare campagna elettorale mediante l’utilizzo di media tradizionali come la TV.
Nana Akufo-Addo è il presidente in carica della Repubblica del Ghana dopo aver vinto le elezioni del 2016. E’ stato anche il ministro degli affari esteri nell’Amministrazione Kufuor (2000-2008) e ha corso come candidato per altre due volte senza successo (nel 2008 e nel 2012) prima di essere eletto. La sua ideologia politica è affine a quella del conservatorismo di centro-destra e in materia economica è liberale e a favore di una maggiore apertura del paese all’estero e di una minore regolazione del mercato da parte dello stato. Il ticket presidenziale è composto anche dal vice-presidente in carica Mahamudu Bawumia che è stato riconfermato.
John Mahama è stato vice presidente dal 2008 al 2012 quando morì il presidente in carica John Atta Mills subentrandogli da luglio a dicembre, prima delle elezioni. Dopo la vittoria nelle controverse elezioni del 2012 in cui Mahama ha vinto per qualche migliaio di voti contro Akufo-Addo, è stato presidente fino al 2016. Negli anni ha dovuto affrontare diverse controversie soprattutto in quanto è stato accusato a più riprese di corruzione. E’ alla guida del National Democratic Congress, partito di centro-sinistra e di matrice socialdemocratica che ha eletto 4 presidenti diversi negli ultimi trent’anni. Assieme a lui è candidata come vice-presidente Jane Naana Opoku-Agyemang, ex ministro dell’istruzione dell’Amministrazione Mahama.
Gli altri candidati presidente ammessi alle elezioni che molto difficilmente supereranno l’1% sono i seguenti:
Christian Kwabena Andrews (Ghana Union Movement)
Ivor Kobina Greenstreet (Convention People’s Party)
Akua Donkor (Ghana Freedom Party)
Henry Herbert Lartey (Great Consolidated Popular Party)
Hassan Ayariga (All People’s Congress)
Percival Kofi Akpaloo (Liberal Party of Ghana)
David Asibi Ayindenaba Akpasera (People’s National Convention)
Brigitte Akosua Dzogbenuku (Progressive People’s Party)
Nana Konadu Agyeman Rawlings (National Democratic Party)
Alfred Kwame Asiedu Walker (Indipendente)
Sondaggi elettorali
I sondaggi elettorali sembrano premiare per il momento la rielezione di Akufo-Addo che dovrebbe riconfermare il vantaggio di 10 punti percentuali delle scorse elezioni presidenziali.
Le legislative dovrebbero seguire l’andamento delle presidenziali mentre gli altri partiti minori non dovrebbero superare l’1% dei voti totali.