Nonostante la netta opposizione alla staffetta e alla mancata parlamentarizzazione della crisi di governo, dall’ala del dissenso dentro il Movimento 5 Stelle trapela qualche spiraglio per il probabile nuovo governo. Non stiamo parlando di votare la fiducia, ovviamente. Per quello i senatori democratici devono accontentarsi dei fuoriusciti De Pin, Gambaro, Anitori e compagnia, ora nel gruppo misto. Anche perché, come traspare da ambienti vicini ai pentastellati, l’eventuale fiducia ad un governo Renzi significherebbe l’immediata e poco onorevole cacciata dai gruppi parlamentari del Movimento.
E tuttavia tra i dissidenti, nelle ultime ore, sono cominciati ad affiorare i seguenti ragionamenti: “Renzi è determinato e se vuole può portare avanti progetti importanti”. Di conseguenza, “il Pd dovrà impegnarsi seriamente a farci cambiare idea, proporre riforme strutturali e allora noi saremo lieti di confrontarci. Ai nostri diciamo che non si può fare muro contro muro, pratica che non porta a nulla se non all’irrigidimento”.
Dunque no alla fiducia ma sì ad eventuali leggi che mirino al cambiamento e alla modernizzazione del paese. Concetto rinvigorito dall’intervista al Messaggero di uno dei più noti esponenti della frangia “ribelle” del M5S, il senatore Luis Orellana: “Di fronte a provvedimenti corretti dovremmo dare il nostro contributo, non c’è nulla di male a instaurare un dialogo anche fuori dalle aule, incontrandosi alla buvette o al Nazareno, l’importante è farlo con la massima trasparenza”.
Quello che chiedono i possibilisti pentastellati è innanzitutto un cambiamento sul metodo: “I democratici devono impegnarsi a valorizzare il ruolo del Parlamento, diminuire la decretazione d’urgenza e aumentare il lavoro nelle commissioni, a tal proposito noi abbiamo anche proposto una modifica dei regolamenti parlamentari”. Inoltre, osserva un senatore, “valutiamo il tasso di cambiamento di questo nuovo governo, vediamo se veramente ci sarà uno scatto rispetto al passato, dopodichè dimostriamoci anche noi più inclini a collaborare”.
A queste indiscrezione fanno compagnia le parole di Carlo Sibilia, deputato del M5S, disponibile ad un incontro con Matteo Renzi quando il segretario del Pd sarà incaricato di formare il governo: “Incontreremo Renzi – dichiara Sibilia – per capire il suo programma e porteremo le nostre idee”.