L’Italia è tornata a crescere (poco) dopo un oblio durato due anni, ma è ancora presto per parlare di ripresa. Tuttavia è possibile tracciare un primo bilancio sugli effetti che la crisi economica ha avuto sulle famiglie e sui consumi, così come hanno fatto Coldiretti e Link Lab, laboratorio di ricerca socio-economica dell’Università degli Studi Link Campus. Vediamo allora, nel dettaglio, le rilevazioni effettuate nel periodo 2012-2013.
“La crisi è più dura per i single” – La Coldiretti ha sondato le spese mensili dei 7,7 milioni di single italiani – le cosiddette “famiglie unipersonali” – e ha scoperto che la loro spesa media per alimenti e bevande è di 332 euro, ossia il 62% in più rispetto a quella di ogni componente di una famiglia tipo di 2-3 membri, che invece è di 204 euro. La confederazione dei coltivatori diretti fa sapere che “i motivi della maggiore incidenza della spesa a tavola sono certamente da ricercare nella necessità per i single di acquistare spesso maggiori quantità di cibo per la mancanza di formati adeguati che, comunque, anche quando sono disponibili risultano molto più cari di quelli tradizionali”. Pressoché insostenibili poi i rincari energetici e quelli di affitto e trasporti (+101% rispetto alle famiglie tradizionali).
“Un suicidio ogni due giorni e mezzo nel 2013” – Ma tutta la drammaticità della crisi risiede nel dato sui suicidi, che ha raggiunto, negli ultimi anni, un escalation preoccupante secondo gli studiosi di Link Lab: 149 nello scorso anno, 89 nel 2012, perlopiù imprenditori (uno su due). E la geografia del fenomeno è ben definita: moltissimi i casi avvenuti nel Nord-Est (27 nel 2012), ma al Sud si è registrato un aumento anomalo, che ha riguardato principalmente i disoccupati (13 casi nello stesso periodo dell’anno). I motivi dell’estremo gesto sono riconducibili alla perdita del lavoro e all’impossibilità di saldare i debiti contratti con banche e Stato.