Allarme Cgil: il 2014 si apre con 440mila lavoratori in cassa integrazione
Il 2014 si è aperto con la richiesta di 81 milioni di ore di cassa integrazione a Gennaio, equivalenti a 440mila lavoratori a zero ore. Il dato allarmante è stato comunicato dalla CGIL che, rielaborando i dati INPS, ha evidenziato una perdita complessiva di reddito pari a 311 milioni di euro, cioè circa 700 euro in meno in busta paga, per ogni lavoratore in cassa integrazione guadagni.
“La situazione del lavoro è ancora drammatica – così ha dichiarato Elena Lattuada, segretario confederale della CGIL, nonostante gli ultimi dati macroeconomici che presentavano un lieve aumento del PIL –. Il prossimo governo dovrà dare un segnale di discontinuità rispetto al passato mettendo il lavoro al centro dell’agenda” ha poi aggiunto. Le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende a Gennaio sono state 81,3 milioni, in calo del 5,38% rispetto al mese precedente e del 10,36% rispetto al Gennaio 2013. L’incidenza delle ore di cassa integrazione per ciascun lavoratore del settore industriale, nel solo mese di Gennaio, è pari a 13 ore per addetto.
Nel rapporto della CGIL si precisa che il calo delle domande di CIG è principalmente da imputarsi all’aumento della disoccupazione e alla flessione delle autorizzazioni alle ore di cassa integrazione in deroga. La cassa integrazione ordinaria (CIGO) a Gennaio ha registrato un monte ore pari a 23,8 milioni, -5,28% rispetto a Dicembre e -23,05% rispetto al Gennaio 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (CIGS) è stata di 43,8 milioni, in crescita rispetto a Dicembre (9,88%) e su Gennaio dello scorso anno (0,84%).
La cassa integrazione in deroga (CIGD), invece, con 13,7 milioni di ore a Gennaio ha registrato un calo del 36,68% rispetto al mese precedente, e del 16,13% rispetto allo scorso anno. “Gli interventi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano a diminuire – riporta sempre il rapporto della CGIL – e rappresentano solo il 3,94% del totale dei decreti, un segnale evidente della progressiva deindustrializzazione in atto nel paese”.
Inoltre, concludono dalla CGIL, “a Gennaio, considerando un ricorso medio alla CIG – pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (due settimane) – sono stati coinvolti 884.392 lavoratori in CIGO, CIGS e CIGD. Se, invece, consideriamo i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 5 settimane lavorative, si determina una completa assenza dell’attività produttiva per 443.196 lavoratori, di cui 238mila in CIGS e 74mila in CIGD”.