Il presidente di Tod’s Diego Della Valle, intercettato dai giornalisti ieri a Firenze dove si trovava per assistere al match Fiorentina – Inter e interrogato in merito alle ultime dichiarazioni del presidente della Fiat, si lancia nuovamente in un duro attacco nei confronti del presidente il John Elkann.
John Elkann nell’incontro avvenuto il 14 febbraio a Sondrio con gli studenti delle scuole superiori aveva sostenuto che il problema della carenza di occupazione giovanile non fosse dovuto ad una mancanza di domanda di lavoro, ma ad una carenza di offerta, dovuta ad una mancanza di determinazione dei giovani che, secondo il primogenito di Margherita Agnelli: “ “o stanno bene a casa o non hanno ambizione”. Per Elkann vi sarebbero invece numerose opportunità di lavoro, ad esempio nel settore alberghiero, ma tali chance non sarebbero prontamente colte dai giovani italiani. Queste parole hanno scatenato il duro sfogo di Della Valle che ha replicato ad Elkann:
“Il poveretto di Jaki non perde mai tempo di ricordare agli italiani che è un imbecille” sostenendo provocatoriamente la necessità che gli italiani indicano un referendum per interrogarsi sull’opportunità che il presidente della Fiat rimanga in Italia. Della Valle ha poi proseguito accusando la casa automobilistica torinese di aver creato una forte disoccupazione in Italia: “John Elkann è uno che appartiene ad una famiglia che ha distrutto una quantità industriale di posti di lavoro e, di conseguenza, anche le speranze di molti giovani” e ribadendo la sua contrarietà a quanto affermato dal giovane imprenditore, ha inoltre osservato che è: “una vergogna che uno degli Agnelli dica che oggi in Italia i giovani hanno i posti di lavoro”. “Uno che si permette di dire che i ragazzi stanno a casa perchè non hanno voglia di lavorare, perchè il lavoro c’è, è un imbecille,lo tengano a casa, lo tengano un pò a riposo, vada a sciare”. L’attacco di Della Valle è solo l’ultimo capitolo di un duro scontro che aveva visto i due imprenditori contrapporsi a causa delle differenti opinioni in merito alla gestione del gruppo Rcs, di cui sono entrambi azionisti. Ma le parole di John Elkann avevano già suscitato numerose polemiche, con il capogruppo di Sel in commissione lavoro Giorgio Airaudo che aveva dichiarato che Elkann avesse perso “un’occasione per tacere” e il deputato del partito democratico Michele Anzaldi che aveva invitato l’imprenditore a recarsi in un centro per l’impiego prima di fare certe dichiarazioni. A questo coro di critiche si aggiunge anche Matteo Salvini che al termine di una manifestazione anti-immigrazione organizzata dalla Lega aveva dichiarato: “Con gente come il presidente della Fiat, John Elkann, che potrebbe andare a lavorare in miniera, non avremo un futuro”.
Riccardo Bravin