Assicurazione sulla vita, chiesto rinvio a giudizio per Gasparri
Una polizza sulla vita con i soldi del Pdl. Ergo: solito sperpero di denaro pubblico. Questa l’ultima trovata della Casta nostrana che ha visto protagonista niente di meno che l’ex Presidente del Pdl Maurizio Gasparri. Quest’ultimo era risultato iscritto nel registro degli indagati dal 17 dicembre dello scorso anno ed oggi il procuratore Pignatone, gli aggiunti Caporale e Rossi e i pm Orano e Gioletti, hanno inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio per il senatore di Forza Italia.
“Non ho sottoscritto alcuna polizza sulla vita. Né ho fatto uso improprio delle somme che mi erano destinate quale presidente del gruppo Pdl Senato” ha negato Gasparri e-continua- “ritenevo di aver chiarito e documentato le mie ragioni e la verità dei fatti ma, a quanto pare, questo finora non è bastato. Confido che un esame più sereno e giuridicamente più corretto dei fatti che mi interessano possa consentire una definitiva chiarificazione e la conclusione di una vicenda che definire ‘kafkiana‘ è riduttivo”.
Nel capo d’imputazione, si legge che Gasparri, “ha proceduto al riscatto anticipato della polizza, il primo febbraio 2013 (liquidata in 610.697,28 euro) e alla restituzione della somma di 600mila euro al gruppo Pdl Senato con due bonifici di 300mila ciascuno”. Il peculato, però, è un “reato istantaneo” che si consuma al momento dell’appropriazione dei soldi ma, soprattutto, non si sa ancora bene che fine abbiano fatto i restanti 10 mila euro che l’ex Presidente Pdl non ha ancora restituito.
Al Fatto e nella memoria consegnata alla Procura di Roma, Gasparri si è difeso attribuendo la responsabilità alla banca che gli “aveva proposto quell’investimento”. Naturalmente i magistrati (prima di iniziare a ridere) non sono rimasti convinti e hanno inoltrato, quest’oggi, la richiesta di rinvio a giudizio che passerà per le mani per il Gup, il quale valuterà a sua volta se raccogliere o meno la richiesta e inoltrarla al Parlamento.