Mentre il caso Vladimir Luxuria sembra catalizzare tutte le attenzioni di Sochi 2014 l’Italia olimpionica fa la conta delle medaglie conquistate.
Zero ori, due argenti e quattro bronzi: il cammino tricolore non può ritenersi né troppo deludente né troppo soddisfacente.
Se si fa il paragone con la precedente esperienza di Vancouver 2010 l’Italia può dirsi in vantaggio di una medaglia conquistata, a fronte però di una casella rimasta ancora a zero: quella delle medaglie d’oro. In Canada ci aveva pensato Giuliano Razzoli nello slalom, a Sochi si attende ancora un “golden boy”.
La prima medaglia ottenuta in questa edizione porta la firma di Christof Innerhofer, specialista della discesa libera. L’azzurro, piazzandosi dietro solo a Matthias Mayer, è protagonista di un argente che mancava dal lontano 1976.
Tra le firme di maggiore prestigio non poteva di certo mancare Armin Zoeggeler, la leggenda dello slittino capace di inanellare ben sei edizioni delle Olimpiadi invernali.
Dall’esperienza di Lillehammer del 1994 ad oggi Zoeggeler ha saputo raccogliere sempre i frutti del proprio instancabile lavoro, diventando una vera e propria icona dello sport italiano.
La terza emozionante medaglia per l’Italia arriva Giovedì13 febbraio grazie ad Arianna Fontana. Nello Short Track 500 metri l’atleta azzurra sfiora l’oro e si deve “accontentare” di un prestigioso argento alle spalle della cinese Jianrou Li.
Arianna Fontana però non si abbatte, e dopo appena due giorni si rende protagonista di un altro importante successo. Dopo i 500 metri è la volta dei 1500: la medaglia di bronza premia il talento di una delle punte di diamante della nostra spedizione.
Nel frattempo però Christof Innerhofer decide che una sola medaglia non è abbastanza, e nella Supercombinata strappa una preziosissima medaglia di bronzo dietro Sandro Viletta e Ivica Kostelic.
L’ultima, fresca gioia della nostra spedizione vede come trascinatrice la solita Arianna Fontana.
La mattatrice azzurra però stavolta divide la gloria con le sue tre colleghe della staffetta 3000 metri: Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani.
Grazie a questo bronzo l’Italia raggiunge quota 6 medaglie, e spera di poter concludere l’esperienza di Sochi con il premio più bello: una medaglia d’oro.