Dati AGCom dicembre 2011

La pubblicazione da parte dell’AGCom dei dati relativi al pluralismo politico-istituzionale di dicembre 2011 segna un passaggio particolarmente importante nell’analisi della comunicazione politica in Italia, da un lato perché consente di completare il quadro evolutivo dell’anno appena concluso, e dall’altro perché permette per la prima volta di apprezzare la disposizione degli schieramente politici in TV nell’era Monti, soprattutto tenendo conto che dicembre è stato il mese della nuova, salatissima, manovra finanziaria.

[ad]Colpisce in primo luogo il dato relativo alle ore complessive di informazione politica nel mese di dicembre: appena 180, un valore significativamente sotto la media annuale e certamente poco adeguato ad un periodo così delicato. L’impressione che se ne ricava è quella di un tentativo di far passare in sordina tanto la grave situazione in cui versava (e versa in parte tuttora) il Paese quanto il peso sociale delle misure di risparmio varate dall’esecutivo.
A livello annuale, le ore di informazione politica sono state invece 2.227, con una media di circa 186 al mese ed una deviazione standard di 16 ore circa, pari all’8%. Si tratta di un valore piuttosto elevato, per quanto non altissimo, che evidenzia un andamento altalenante del tempo dedicato dalla televisione alla politica. Da un’analisi più qualitativa, tuttavia, appare chiaro come non sempre il valore temporale aumenti in concomitanza con eventi politici rilevanti: se il massimo annuale è infatti stato a novembre – mese della caduta di Berlusconi – è anche vero che i mesi di maggio e giugno, caratterizzati rispettivamente dalle elezioni amministrative e dai referendum, hanno fatto segnare i due valori più bassi dell’anno. Anche senza scomodare teorie dal sapore complottista, è tuttavia evidente che il mondo politico ha voluto evidenziare o al contrario silenziare alcuni avvenimenti ed i risultati da questi prodotti.

Per favorire il confronto con i precedenti mesi dell’anno, verranno mantenute nell’analisi che segue le distribuzioni di maggioranza e opposizione già in uso per il Governo Berlusconi. Dal mese di gennaio 2012 verranno invece adottati i nuovi criteri di appoggio all’esecutivo guidato da Monti.
I dati annuali sono reperibili a questo link.

Dati AGCom dicembre 2011

L’analisi dei dati dicembrini evidenzia, dopo mesi in cui l’area istituzionale del panorama politico italiano si era mantenuta piuttosto quiescente, un ritorno preponderante alla ribalta della compagine governativa: la componente istituzionale torna infatti sopra al 50% per la prima volta da aprile, e totalizza il valore più alto addirittura da marzo. Ne fanno le spese sia la maggioranza sia l’opposizione, quest’ultima in evidente calo poco al di sopra del 20%, il valore minimo di tutto il 2011.

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Dati AGCom dicembre 2011 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

L’istogramma che mostra la distribuzione sui diversi canali del tempo politico suddivisto tra istituzioni, maggioranza e opposizione rispecchia appieno quanto emerso dai dati grezzi: pressoché ovunque le istituzioni raccolgono tempi ben oltre la maggioranza assoluta, laddove l’opposizione appare letteralmente schiacciata a ridosso del 20% persino sui canali considerati da sempre più favorevoli al centrosinistra.
Questo improvviso ribaltamento, consumatosi nello spazio della caduta di Berlusconi, inverte di fatto i rapporti di forza televisiva tra maggioranza e opposizione rispetto all’inizio dell’anno, quasi a voler indicare una contiguità maggiore del Governo Monti con l’opposizione al Governo Berlusconi rispetto alla ex-maggioranza parlamentare. Se questo può essere tuttavia vero per il Terzo Polo, appare un’idea poco credibile per il centrosinistra, Partito Democratico in primis. In realtà, proprio il doloroso conto del Decreto Legge 201/2011, convertito in Legge 2014/2011, meglio noto come “Salva Italia”, costituisce una motivazione sufficiente per una posizione mediatica maggiormente defilata da parte del centrosinistra, traducibile in un sostegno parlamentare in termini di voti senza che a questo corrisponda un reale appoggio in TV.
Particolarmente abnorme appare il dato del TG4, che assegna appena il 27% alle istituzioni e addirittura il 59% alla ex maggioranza di centrodestra; rispetto ad ottobre, ultimo mese di pieno governo berlusconiano, la prima cifra si è dimezzata, mentre la seconda è salita di una volta e mezza. Se altrove il cambio di governo ha segnato un semplice punto di svolta, nella testata capitanata da Emilio Fede si è trattato di un vero e proprio terremoto, che per mantenere inalterata la linea di massimo spazio a Berlusconi e al PdL ha costretto a ridimensionare seccamente lo spazio dedicato alle istituzioni.

Nel mese di dicembre, le testate maggiormente favorevoli alle istituzioni sono state Rainews e Rainews24; quelle che hanno privilegiato la maggioranza sono state TG4 e Studio Aperto mentre l’opposizione ha invece avuto maggiore ribalta su MTVFlash e TG2.

Dati AGCom dicembre 2011 aggregati per
area politico-culturale

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[ad]Passando all’istogramma dei dati raggruppati per area politica di riferimento, si evidenziano ulteriori riscontri di quanto emerso in precedenza. La differenza tra centrodestra e centrosinistra sfiora il 10%, valore più alto da maggio, indice di quanto le formazioni progressiste siano rimaste in sordina in quest’ultimo scorcio di 2011. Il confronto con novembre è impietoso: se nel mese della caduta di Berlusconi tutte le aree politiche avevano sofferto lo spazio offerto ai cosiddetti cani sciolti, politici non attribuibili a nessuna collocazione precisa, è evidente come a dicembre il grosso dello spazio precedentemente attribuito a tali persone sia atterrato in area di centrodestra, lasciano bruscolini a tutte le altre visioni della politica.
In termini quantitativi, sia il centrodestra che il centrosinistra lasciano sul campo ben sette ore rispetto a novembre, ma i differenti valori assoluti portano alla differenza percentuale poc’anzi evidenziata.

I telegiornali più favorevoli al centrodestra sono state TG4 e Studio Aperto, quelle più favorevoli al centrosinistra Rainews e TG3; il centro ha trovato maggiori appoggi su TG2 e TG1, la destra leghista su TGLa7 e TG3, e la sinistra radicale su Rainews24 e Rainews.

Dati AGCom 2011 aggregati per mese

Esaminando infine i dati evolutivi per anno, i dati complessivi mostrano appena quattro elementi in doppia cifra: PdL, Governo, Presidente del Consiglio e PD. Non è possibile per nessun elemento individuare dei trend di lunga durata, solo oscillazioni legate ai principali eventi politici intercorsi durante l’anno. Tra le formazioni minori spicca il dato della Lega Nord, che tra aprile e maggio ha mostrato un vero e proprio salto di presenza nei telegiornali italiani per poi, sia pure con qualche calo, mantenersi su livelli maggiori rispetto alla prima parte dell’anno, offrendo il solo, vero, caso di tendenza di lungo periodo.

Dati AGCom 2011 aggregati per
mese / Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

 

Dati AGCom 2011 aggregati per
mese / area politico-culturale

I grafici che mostrano l’andamento mensile della distribuzione dei tempi televisivi mostrano alcuni elementi salienti: i TG italiani si dimostrano piuttosto servili nei confronti delle compagini governative, assegnando loro maggiori spazi nei momenti di successo e invece tenendole lontane dalla ribalta in quelli di crisi; dal punto di vista politico emerge una lieve ma progressiva erosione delle quote del centrosinistra a favore degli schieramenti conservatori, accentuando una situazione di squilibrio comunque preesistente.

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Dati AGCom 2011 aggregati per
mese / testata

Altrettanto significativa è la tabella che riepiloga i dati annuali suddivisi per testata. Sono le formazioni maggiori, PdL innanzi a tutti, ad avere le maggiori discrepanze tra un telegiornale e l’altro, e nonostante questo le gerarchie individuate dai dati medi sono comunque piuttosto consolidate, con appena alcuni accenni di sorpassi e controsorpassi tra PdL, governo e Presidente del Consiglio nei differenti canali. Lo spazio ai due partiti maggiori si attesta intorno al 30% del tempo complessivo, nettamente la maggioranza assoluta se si espungono dal conteggio i tempi dedicati alle istituzioni.

Dati AGCom 2011 aggregati per
testata / Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

 

Dati AGCom 2011 aggregati per
testata / area politico-culturale

[ad]I due istogrammi che evidenziano la distribuzione dei tempi per testata presentano andamenti piuttosto difformi tra loro, ed in generale riconducibili a due fasce principali: i TG “formato Mediaset”, caratterizzati da netta prevalenza del tempo governativo ed una sostanziale equità tra maaggioranza e opposizione, ed i TG “di sinistra” – che poi sono tali sono se rapportati ai primi – in cui la prevalenza istituzionale è meno marcata rispetto ai primi ed il tempo politico vede una preponderanza delle forze di opposizione.
A livello prettamente politico la differenza tra i TG italiani – salvo il TG4 – si gioca invece sul filo dei punti percentuale, evidenziando una ripartizione tra i tempi dedicati alle varie aree piuttosto consolidata.

La differenza tra i TG italiani si gioca quindi più sullo spazio dedicato ai governi che su quello dedicato ai partiti, ed è comunque meno marcata – quantitativamente parlando – di quanto si potrebbe pensare.
Il 2012, se il Governo Monti reggerà al logoramento quotidiano cui è sottoposto, offrirà un’interessante visione alternativa della comunicazione politica, uno scenario nuovo e interessante con cui il giornalismo televisivo dovrà imparare a misurarsi.