“Esci da questo blog, questo è un luogo dove c’è il dolore vero delle persone”. Questa è una delle frasi che ha scandito l’incontro di ieri frutto delle consultazioni politiche tra il neo presidente incaricato del consiglio Matteo Renzi, e il leader popolare del partito dei 5 stelle, Beppe Grillo. Il luogo dove è avvenuto l’incontro è Palazzo Chigi, sede del governo italiano. Che Renzi si riferisse a quel luogo come centro “di dolore vero delle persone”. Mi sembra poco probabile. Ma allora cosa voleva dire il neo presidente incaricato? Che fosse ancora la solita baggianata frutto della retorica che imperversa nella politica italiana da ormai oltre vent’anni? E’ possibile.
Lo scenario delle consultazioni è da sempre luogo segreto, per poi essere “spiegato” ai cittadini tramite i giornali stampati e visivi, come fosse necessaria una traduzione. Con la diretta streaming di ieri però qualcosa è cambiato, almeno in parte, anzi per una piccola particina. La novità è stata la diretta dell’incontro tra Renzi e Grillo, un incontro vero, senza filtri, arrivato nelle case di tutti e mostrandosi verace e crudo. Questo è il primo innegabile punto su cui ci si dovrebbe soffermare. E invece niente. Tutti a porci subito il duello cavalleresco tra Renzi e Grillo, tutti a lanciare sondaggi su “chi ha vinto”, a fare calcoli matematici sul minutaggio, sulla carica democratica, sulla potenza comunicativa ed espressiva, sulla convinzione, insomma sul nulla.
Certo Grillo ha scatenato una folla democratica e antifascista con le sue folli affermazioni tipiche della satira cabarettistica, ma Renzi con lo stile e soprattutto il contenuto retorico in tipico stile ciceroniano, non è stato da meno. La vittoria nello scontro televisivo di ieri è stata senza dubbio quella della demagogia populistica e dell’ignoranza civile ed istituzionale del paese Italia. L’unica parole corretta è stata “imbarazzante”, l’aggettivo corretto per definire un incontro che ha aizzato ancor di più un popolo di seguaci alla ricerca disperata di un leader.