Governo, vertice notturno Renzi Alfano

renzi pensa al rimpasto di governo

Renzi – Alfano: incontro nella notte su programma e ministeri. “Ci sono delle colonne d’Ercole oltre le quali non possiamo andare”. Almeno fino a ieri sera era questo il pensiero di Angelino Alfano, leader di Nuovo Centrodestra. Un avvertimento nei confronti di Renzi, il quale si è visto costretto a convocare l’ex braccio destro di Berlusconi per concordare le fasi e le persone: l’incontro è avvenuto questa notte. Presenti anche Del Rio, Franceschini e Lupi. Il risultato sembra sia stato positivo, avendo sciolto alcuni nodi.

Fisco, diritti e lavoro: questi i capisaldi di Alfano sui quali “non si può tornare indietro”. Il ‘salva-vita’ della legislatura per Ncd è il legame tra legge elettorale e riforma del Senato in senso federale (di Camera delle Autonomie): una garanzia per la durata dei prossimi anni al Governo. Va messo nel programma di coalizione per Alfano, non lasciarlo a voce. Ancora, la squadra: Alfano sa della sua importanza in questo momento storico. Sel ha fatto sapere di non voler entrare nell’esecutivo e così il Ncd può aspirare a più dicasteri chiave, tanto da far pensare Alfano riconfermato al Viminale. Ma solo al Viminale e non più la vice presidenza del Consiglio. E’ questo l’aut aut mattutino del premier incaricato, Matteo Renzi.

Alfano sembra indirizzato verso il Ministero dell’Interno ma Maurizio Sacconi, senatore Ncd, fa sapere come “non siano la ruota di scorta del Pd” ed “in gioco” ci sia “la constituency del Nuovo centrodestra”.

Un ‘chi va là’ nei confronti di Renzi ma che in controluce tende a bersagliare Berlusconi che, probabilmente, a breve indicherà il Ncd come stampella di Renzi. Loro, gli ex colleghi di partito nel Pdl che proprio pochi giorni fa, attraverso le parole del leader Alfano, avevano stentato a “riconoscere Berlusconi, circondato da inutili idioti”.

 

E’ guerra nel centrodestra. Il partito di Alfano teme l’appoggio esterno di Forza Italia, ritenuta da alcuni dirigenti Pd un interlocutore importante (si veda l’incontro Renzi) ed Alfano chiede che Renzi sia appoggiato dalla stessa maggioranza di Letta, FI esclusa quindi. Ma quell’aut aut su Alfano (o vice premier o Viminale) sembra far temere il peggio per Ncd, ovvero una deterrenza di FI verso Renzi (“non è un comunista”, dice per la prima volta Silvio Berlusconi verso un leader del ‘catto comunisti’, come chiama i democratici).

Programma e ministri al centro dell’incontro notturno, quindi. Alfano ha tentato di non cedere, pensando che tutti i discorsi sui nomi da far entrare nella squadra di governo fossero, invece, un estenuante lavoro ai fianchi per far capitolare Ncd sul programma.

Duro Quagliariello: “Renzi non può immaginare che la discontinuità sia fare da solo il programma senza concordarlo con chi dovrebbe dargli la fiducia, non può ipotizzare da solo appoggi esterni che magari in futuro diventano interni, né può pensare di fare da solo una squadra con ministri diversi o comunque da assegnare a dicasteri diversi”.

Daniele Errera