Il potere del Presidente Viktor Yanukovich, dopo tre mesi di crisi, si sta sgretolando velocemente.Dopo le giornate di sangue sulle barricate di Kiev e il conseguente accordo tra lo stesso Yanukovich e le opposizioni, oggi, il Parlamento ucraino ha ufficialmente sfiduciato il Capo di Stato, dichiarandolo decaduto dalla sua carica. Nuove elezioni sono state indette per il 25 Maggio. Già dalla mattinata circolavano delle voci sulle sue possibili dimissioni ma, probabilmente dalla città filo-russa di Kharkiv – ovvero la sua “roccaforte” – dove sembra si sia rifugiato nella notte insieme ai fedelissimi, Yanukovich ha denunciato “un colpo si stato in atto”, organizzato e condotto da “terroristi”, secondo le modalità che hanno contraddistinto l’ascesa di Hitler e del nazismo in Germania negli anni ’30.
Non vuole arrendersi Yanukovich, ma gli attivisti di Euromaidan controllano persino la sua residenza presidenziale a 20 chilometri dalla capitale (oltre che a diverse sedi governative): sarebbero state ritrovate al suo interno (al momento le uniche conferme vengono dagli account twitter di chi vi ha fatto irruzione ndr) auto di lusso, un veliero in legno, la copia di un tempio greco, oltre a una lista dei nemici del Presidente.Tra le prime risoluzioni votate dal parlamento – che ha attuato una sentenza della corte internazionale per i diritti dell’uomo, bypassando così l’autorizzazione di Yanukovich – spicca la scarcerazione della leader della “rivoluzione arancione” Yulia Tymoschenko, in carcere da 7 anni dopo che una corte, da molti ritenuta orientata in favore della fazione a lei politicamente opposta, l’aveva condannata per appropriazione indebita (nell’ambito di un accordo su forniture di gas economicamente sfavorevoli per l’Ucraina e convenienti per la Russia). Nel frattempo il braccio destro della Tymoschenko ed ex capo dei servizi segreti, Oleksandr Turcinov, è stato eletto premier temporaneo, presidente del Parlamento e vice-presidente ad interim dopo le dimissioni di Volodimir Ribak, prima al vertice della Rada.
Quest’ultimo, insieme al ministro degli interni Zakharchenko (sostituito da Arsen Avakov altro sodale della Tymoschenko) – ritenuto uno dei maggiori responsabili dei quasi 90 morti degli ultimi giorni di proteste – e ad altri 41 deputati del partito di Yanukovich, è letteralmente sparito dalla circolazione.
Nel vuoto di potere che venutosi a creare si lavora perché le autorità locali mantengano l’ordine pubblico e l’esercito protegga arsenali e armerie: le forze dell’ordine in buona parte sono passate “dalla parte del popolo” (dal palco di Piazza Maidan si chiede ai poliziotti che vogliono appoggiare le proteste di indossare una fascia con i colori della bandiera nazionale).