Panama, ripresi i lavori per ultimare entro il 2015 l’ampliamento del canale
Dopo essere stati sospesi per alcuni giorni i lavori per l’ampliamento del Canale di Panama, in settimana si sono finalmente concluse le trattative tra le autorità panamensi e il Grupo Unidos por el Canal (GUPC), ovvero il consorzio di costruttori guidato dal gruppo spagnolo Sacyr Vallehermoso e completato dagli italiani del Salini Impregilo, i belgi dello Jan De Nul Group e i panamensi della Constructora Urbana. Durante lo scorso dicembre, il GUPC aveva già minacciato di sospendere i lavori qualora le autorità panamensi non avessero fornito i fondi aggiuntivi necessari e, stavolta, il blocco dei cantieri si è verificato a causa di uno scontro riguardante la copertura di oltre 1,5 miliardi di dollari di costi aggiuntivi dovuti a causa di imprevisti di carattere geologico.
Il GUPC aveva inizialmente proposto di rivolgersi a un arbitrato, mentre l’Autoridad del Canal de Panamá (ACP) chiedeva una clausola vincolante contro nuovi aumenti dei costi e la definizione della scadenza della conclusione dei lavori, che avrebbero dovuto concludersi nel 2015. Dopo la ripresa delle trattative, l’ACP e il GUPC hanno finalmente raggiunto un accordo parziale per riprendere i lavori sebbene, secondo la nota ufficiale rilasciata dall’ACP, persistono ancora alcuni temi su cui non c’è intesa.
L’ampliamento del Canale di Panama è considerato necessario per rendere lo stesso canale navigabile anche alle navi che trasportano fino a 12’000 container, in altre parole il doppio di quello attualmente consentito. Il piano riguardante il suo ampliamento era stato approvato, tramite un referendum nazionale, nell’ottobre 2006 e poi avviato ufficialmente l’anno successivo. Secondo i dati riguardanti la sua realizzazione, è previsto che il progetto ridurrà la povertà di Panama di circa il 30%: la terza serie di chiuse sarà assai redditizia sotto il profilo finanziario, producendo un tasso interno del 12% di rendimento. Il pacchetto di finanziamento per l’espansione del canale (circa 2,3 miliardi di dollari) è separato dal bilancio governativo e include anche i prestiti provenienti da istituti finanziari di proprietà dello stesso governo.