Il neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, uno dei fedelissimi del premier Matteo Renzi, assicura che il nuovo governo non introdurrà una tassa patrimoniale né “rimetteremo l’Imu”. Intervistato da Lucia Annunziata per il programma di Rai3 “In mezz’ora”, l’ex sindaco di Reggio Emilia ha ribadito che non ci sarà un aumento della pressione fiscale, a cominciare dalla patrimoniale. “Non la faremo. L’Imu fu una patrimoniale a tutti gli effetti, il governo Monti la introdusse perchè Paese aveva bisogno di sistemare i conti”.
Sensibilmente diversa l’opinione di Delrio riguardo l’eventuale aumento del prelievo sulle rendite finanziarie, bot inclusi, che -ricorda il sottosegretario- “dev’essere adeguata come nel resto d’Europa”. “Se una signora anziana ha messo da parte 100mila euro in Bot – aggiunge Delrio – non credo che se gli togli 25 o 30 euro ne avrà problemi di salute. Vediamo…”. Un aumento del prelievo sulle rendite permetterebbe di recuperare risorse necessarie per realizzare il tanto invocato taglio del cuneo fiscale: “Intendiamo aumentare seriamente il taglio del cuneo fiscale. Pensiamo di ricavare risorse in parte dalla spending review e in parte da operazioni industriali e dal rientro dei capitali”.
Quanto alla legge elettorale, l’ex ministro degli Affari Regionali assicura che l’Italicum non è stato affatto congelato e men che meno lo sono le riforme istituzionali: “Io ero presente alle consultazioni, ho sentito tutti i colloqui, dal partito più grande al più piccolo, ed a tutti è stata detta la stessa cosa; bisogna approvare la legge elettorale alla Camera. In sei mesi avremo la legge elettorale fatta e le altre riforme. Quando sarà finito semestre europeo speriamo che le riforme siano quasi completate”.
Una battuta arriva anche sulla nomina a ministro della Giustizia, che sembrava certa per il magistrato Gratteri e che invece si è poi risolta in favore dell’ex ministro dell’Ambiente Andrea Orlando: “Gratteri era in corsa, eravamo molto determinati sulla scelta di Gratteri, ma c’era problema molto serio che non avevamo valutato, una grossa ingenuità. Il fatto che un magistrato non vada al ministero della Giustizia è una regola che è impossibile da eludere”.
Infine Delrio non esclude affatto che l’esecutivo si cimenti anche su una legge sul conflitto di interessi: “Quando dico che vogliamo far diventare Italia un Paese modello” significa anche che “abbiamo bisogno di una legge sul conflitto di interessi, è una cosa che il Paese merita”.
Palazzo Chigi smentisce – In serata una precisazione di Palazzo Chigi: “L’orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro. Il tema della riduzione della
pressione fiscale attraverso la rimodulazione, aggiunge l’ufficio stampa di Palazzo Chigi, sarà illustrato domani dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso del suo intervento in Parlamento per il voto di fiducia”.