Renzi e la burocrazia da rottamare
Matteo Renzi nella giornata di domenica ha definito “la burocrazia come la madre di tutte le battaglie”. Una dichiarazione in linea con il suo intervento quirinalizio della giornata di lunedì scorso, secondo cui il tema della riforma della Pa dovrà coinvolgere tutto il governo nel mese di aprile. Ma se la burocrazia fosse invece, più che una battaglia, la madre di tutti i nostri problemi?
Il giuramento del primo governo Renzi del 22 febbraio ha scatenato i soliti dibattiti tipici della politica italiana: che discontinuità c’è? Perché hanno nominato quel ministro anziché quell’altro? Quali saranno le novità sul fronte della politica estera, della cultura ecc…?
Ragionamenti di questo tipo non considerano un aspetto fondamentale: i ministri passano, ma gran parte della burocrazia del nostro paese resta.
In Italia per quanto si parli di semipresidenzialismo con toni allarmistici (in quanto si conferirebbero nelle mani di un solo uomo troppe competenze) ogni qual volta si sono delineati dei problemi è per la mancanza di decisionismo più che per il troppo potere.
Una situazione di questo tipo negli anni si è venuta a creare a causa dell’incapacità della politica di incidere nel cambiamento, dando vita ad una perversa realtà di tipo “nipponico” dove le differenze tra un governo e l’altro sono quasi sempre impercettibili o appannaggio dei malati di politica. Perché gli asset strategici del paese vengono portati avanti dai principali burocrati che lasciano ai politici solo piccoli margini di discrezionalità (quasi sempre legati all’allocazione di determinati fondi pubblici).
Renzi ha fatto del decisionismo e della rapidità (trasformare il Cdm in una Giunta Comunale) il suo tratto distintivo. Si trova ora a capo di un esecutivo di coalizione in cui gran parte delle forze politiche si dichiarano “avversarie” tra loro. Al tempo stesso avrà una maggioranza risicata al Senato e con oltre 150 parlamentari ben desiderosi di utilizzare astrusi e singolari metodi di filibustering.
Nel suo messaggio questo argomento c’è sempre stato. Ma oggi più che mai, Matteo Renzi si salverà da questa situazione puntando tutto sulla politica. Contro ogni tipo conservatorismo.
Livio Ricciardelli