Passera lancia ‘Italia Unica’: rispondere ai bisogni della gente

Il banchiere Corrado Passera

“Italia Unica”. E’ questo il nome del nuovo progetto di Corrado Passera, banchiere, dirigente di azienda ed ex Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti nel Governo Monti. L’obiettivo è quello di unire i moderati: una forza politica riformatrice ed innovatrice che funga da terzo polo, esogena quindi ad alleanze col centro sinistra o cl centro destra.

Un disegno politico ambizioso, non c’è che dire. Era già tempo che si parlava di un’entrata in scena dell’ex numero uno delle Poste Italiane. Addirittura si era pensato, in vista delle elezioni politiche 2013, proprio a Passera per la leadership del terzo polo al posto di Mario Monti e lui stesso (Passera) aveva indicato come fare politica fosse “un servizio per il paese”. Il piano è tutt’altro che semplice: riunire i moderati è uno dei sogni post 1994, ovvero dopo la dissoluzione della Democrazia Cristiana. Tante le prove tentate e molti fallimenti avvenuti, non ultimo quello di colui che lo aveva indicato come Ministro forte del suo Governo, Monti appunto.

corrado passera italia unica

La presentazione del progetto politico “Italia Unica” si svolge di domenica, presso l’Aranciera di San Sisto (Roma). La scelta della domenica è strumentale, esordisce: “domani è il giorno del Governo. Abbiamo anticipato questo incontro – inizialmente previsto per il lunedì, anticipando così il discorso di Renzi in Senato – per essere in tempo a mettere sul tavolo le nostre idee, le nostre proposte perché siamo convinti che servano a rispondere concretamente ai bisogni della gente, delle famiglie, delle imprese e delle comunità del nostro paese”. Passera, visibilmente emozionato, parte coi ‘no’: no alle liste bloccate della nuova legge elettorale, l’Italicum (“risposta sbagliata alla domanda dei cittadini”). No alla proposta, avanzata dal sottosegretario e braccio destro di Renzi Delrio, di aumento della tassazione sui Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro. Un secco no alla patrimoniale. Si schiera, poi, nella lunga filiera di politici secondo i quali la sanità deve essere depoliticizzata: “i primari siano scelti per concorso, non dai partiti”.

Poi le proposte: ridurre il carico fiscale di almeno 50 miliardi, contrastare l’evasione restituendo “l’Iva a chi paga con moneta elettronica. L’evasione si combatte anche premiando chi paga”. Una sola Camera parlamentare superando così il bicameralismo perfetto.

Il disegno politico targato Passera si basa su formazione, cultura, ambiente ed innovazione. Parole chiave per un progetto che “può rimettere in moto l’Italia e farla uscire dall’angolo”. Un disegno che però ha bisogno di organizzazione e diffusione: ecco perché, afferma l’ex dirigente di Intesa San Paolo, partirà in tour per l’Italia, “un viaggio di ascolto in giro per l’Italia, un lavoro di ascolto con le rappresentanze e poi un lavoro di confronto e consultazione via web”. Poi nel mese di giugno si terrà una “tappa importante con il lancio di una vera organizzazione e, in quel momento, spiegheremo nel dettaglio quali sono le soluzioni ai problemi del Paese che abbiamo individuato”, in quanto “questa start up politica, diventerà partito come e quando lo decideremo”. Un partito non personalizzato: “sono bravo a mettere insieme e a gestire una squadra, non credo nel solista, nel partito personalistico e nel giocare da solo (si pensa a Follini, Clini e Capaldo come personalità che possano dare un contributo). Il leader ha un ruolo importante se misurato sui risultati, è indispensabile ma bisogna avere tutti in campo”, facendo in controluce un riferimento a chi ha fatto della personalizzazione della politica uno strumento vincente: Berlusconi su tutti, ma – ultimamente – anche Matteo Renzi e Beppe Grillo.

 

Daniele Errera