Sondaggio Ipr per Matrix, Centrodestra rimane avanti ma crescono gli indecisi
Il sondaggio condotto da Ipr Marketing per l’ultima puntata di Matrix su Canale 5 mostra le intenzioni di voto degli Italiani poco dopo l’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e non rileva significativi cambiamenti rispetto al sondaggio Ipr della scorsa settimana. Come nelle ultime settimane, Il Centrodestra supererebbe il Centrosinistra di circa due punti percentuali, ottenendo però un 36,8% non sufficiente per ottenere il premio di maggioranza con Italicum. Il Centrosinistra invece si fermerebbe al 34,5%, e si giocherebbe con lo schieramento avversario il secondo turno delle elezioni mentre il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 23,7%.
Il Movimento di Grillo avanza leggermente rispetto alla scorsa settimana, ma avanza anche Forza Italia che raggiunge il 22%, mentre il PD rimane al 29,5% (aveva perso consenso la scorsa settimana con la staffetta Letta-Renzi) ed il Nuovo Centrodestra di Alfano, che ha visto confermate le sue posizioni nel nuovo Governo, rimane al 5%. Guadagna leggermente terreno anche Lega Nord che ottiene il 4%, e tra gli altri partiti minori si registra una leggera flessione di UDC che si ferma al 2,3%, mentre Sel rimane stabile al 2,5% così come Fratelli d’Italia, e Scelta Civica ottiene sempre l’1%. Con il nuovo Governo aumento l’indecisione che raggiunge il 20% (un Italiano su cinque non saprebbe quindi chi votare in caso di elezioni) mentre gli astenuti sono al 15%.
La fiducia nel nuovo Presidente del Consiglio non decolla su un dato esageratamente alto, ma nemmeno sprofonda in basso: oggi il 47% degli intervistati da Ipr si fida di Matteo Renzi, con una fiducia più alta tra gli elettori PD (68%) e tra quelli di Forza Italia (56%), oltre il 40% anche tra gli elettori di Lega Nord (44%) e più bassa tra i Grillini (21%).
Renzi ha promesso di portare a termine un’importante riforma al mese, e tra le citate la più importante ed urgente secondo il 71% degli Italiani è la riforma del lavoro, necessaria per diminuire il tasso di disoccupazione in particolare tra i giovani. Al secondo posto col 59% c’è la riforma del fisco, seguita col 34% da quella elettorale e col 28% dalla riforma della giustizia. Meno urgenti, secondo gli intervistati dal sondaggio Ipr, sono invece la riforma istituzionale, quella della scuola, il ricorso ad una patrimoniale e la riforma dell’articolo 18.