Istat, giù le vendite al dettaglio -2,1%
I dati Istat non lasciano particolari interpretazioni: le vendite al dettaglio, ovvero quelle al consumatore finale, sono calate vistosamente: -2,1% rispetto all’anno scorso. E’ da ventiquattro anni che il commercio non andava così male.
A rivelare i dati è l’Istat. Il 2013 ha avuto una forte contrazione, quindi, rispetto l’anno precedente. Non si era mai calcolata una flessione da quando si presentano le serie storiche comparabili. I prodotti alimentari sono calati del 1,1%, mentre per il resto dei beni il decremento raggiunge addirittura il 2,7%. Lo stesso crollo, quello del non-alimentare, registrato tra 2011 e 2012.
L’Istituto Nazionale di Statistica espone i dati dettagliatamente: –2,4% i farmaci, -2,7% abbigliamento, -3% le calzature, -3,1% elettrodomestici, tv e radio, -3,2% i mobili. A tutto questo si è aggiunto l’inasprimento dei prezzi che sono cresciuti del 1,2% nel corso dell’anno passato, mentre si sono impennati addirittura del 3% nel corso del 2012.
In controtendenza si registra un incremento per il commercio al dettaglio dei discount: +1,6%, da calcolare però nel valore totale delle vendite a fronte di un decremento dell’1% del comparto della grande distribuzione. Di fatto le botteghe, i piccoli negozi, hanno subito un crollo verticale: -2,9%. A corollario di tutto questo è diminuita anche la fiducia dei consumatori rispetto il mese di gennaio, differentemente dalle prospettive future sulle quali si punta con grande speranza.
Redazione