Grillo: “Renzi è il nuovo miracolo delle lobby”
Lo scontro tra Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle di Grillo si fa sempre più incandescente. Il neo Premier, raccogliendo i voti di Pd e Ncd, ha incassato la fiducia del Senato: ieri tutto è cominciato con il discorso iniziale del capo del governo per poi concludersi con le dichiarazioni di voto, in mezzo ci sono stati circa una sessantina di interventi e la replica di Renzi. Gli interventi dei cinque stelle sono stati i più duri nei confronti dell’ex sindaco di Firenze. In particolare il capogruppo Vincenzo Santangelo non ha esitato nel definire Renzi: “un bugiardo, un baro, il Vanna Marchi delle Istituzioni”. Oggi sul blog di Grillo è stato postato un riassunto della giornata vissuta ieri al Senato, o meglio in un’aula che sembrava una “stalla”: “c’era un’atmosfera strana in quell’emiciclo, da trasloco, da fine dei tempi. Renzie sedeva annoiato come un giovin signore. Mentre oratori assassinavano il vocabolario italiano con i loro discorsi e lo chiamavano “Ella” o “Signor Presidente“, lui giocava con lo smartphone, inviava messaggi, leggeva Facebook, stracciava pezzi di carta con l’aria di chi considera l’interlocutore un insetto fastidioso. Nessuno che gli abbia chiesto di ascoltare, di alzare gli occhi bovini verso di lui mentre gli parlava. Di portare rispetto se non a lui, almeno all’aula. Una moderna recita di Eliogabalo o Caligola, mancava solo un letto romano sui cui Renzie potesse sdraiarsi mollemente e ricevere grappoli d’uva dalle giovani ministre”.
Il post sul “grande spettacolo”, sulla “magnifica sceneggiata post moderna, post politica, post tutto”, si conclude salutando il “nuovo miracolo delle lobby” a suo agio in un’aula che rispetto al Senato sordo e grigio mussoliniano è il “carnevale di Viareggio”. Le scintille viste al Senato si sono viste anche alla Camera. Il deputato Carlo Sibilia nel suo intervento, sulla stessa linea del post, riassume il parere del movimento sul nuovo governo dicendo a Renzi e al ministro dell’economia: “Lei e Padoan siete dei figli di Troika”.