Scambio di pizzini tra Renzi e Di Maio
“Scusa l’ingenuità, caro Luigi. Ma voi fate sempre cosi? Io mi ero fatto l’idea che su alcuni temi potessimo davvero confrontarci, ma è così oggi per esigenze di comunicazione o è sempre così ed è impossibile confrontarsi? giusto per capire. Sul serio, senza alcuna polemica”. Firmato Matteo Renzi. Che il rottamatore, ora Presidente del Consiglio, non badasse troppo alla forma non era uno dei segreti di Fatima. E oggi, se possibile, ne abbiamo avuto ulteriore conferma.
È di stamane, infatti, la notizia di un fitto scambio di bigliettini, in arte “pizzini” (sì, come quelli di Provenzano), tra Matteo Renzi e il vicepresidente della Camera Luigi di Maio, uno dei “cittadini” a cinque stelle più noti. Oggetto del contendere il presunto dialogo che il segretario del Pd era certo di poter intavolare con il Movimento 5 Stelle su alcuni temi comuni.
E che invece, a quanto pare, ora come ora appare una chimera, a maggior ragione leggendo la risposta di Di Maio, che esordisce con un “Ciao, 1) Guida al regolamento: i banchi del Governo devono essere liberi da Deputati quando qualcuno parla in Aula. Il Governo è tenuto ad ascoltare i Deputati. La Boldrini doveva richiamare la Polverini. Non lo ha fatto”. Riferimento alle proteste dei Cinque Stelle in merito al fatto che la deputata di Forza Italia Renata Polverini si era avvicinata ai banchi del governo per un saluto al premier.
Non pago, Renzi replica e, ancor meno pago, Di Maio controreplica: “Forse non è chiaro che in un anno abbiamo visto di tutto. Abbiamo visto la tua maggioranza votare in 10 mesi: 2,5 miliardi di euro di condono alle slot machine, 7,5 miliardi di euro alle banche, 50 miliardi di euro per gli F-35. Che ti aspettavi, gli applausi”.