Giovanni Toti, consigliere di Forza Italia da poco più di un mese, fa sentire forte – lungo le colonne del Corriere della Sera – la sua voce, scagliandosi contro il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.
“L’elencazione dei problemi fatti da Renzi – afferma Toti – ci trova molto d’accordo, ma lo abbiamo trovato, diciamo così, piuttosto confuso sulle soluzioni”. Poi ironizza: “sul serio, non ha detto dove si trovano le risorse, quale è il cronogramma, come si muoverà questo governo”. Toti parla di disorganizzazione e smarrimento del sindaco uscente di Firenze: “l’intervento alla Camera, dopo quello del Senato, ha reso ancora più complicato capire quale sia il cammino che ha in testa il premier”.
Poi, pur confermando il “giudizio positivo sulla persona” di Renzi, questo “non deve far velo su quello politico”. L’ex direttore di Tg4 parla del bipolarismo e della possibilità di trasformazione dei democratici: “Berlusconi ha detto più volte che Renzi può essere il leader che fa fare il salto al Pd verso la socialdemocrazia, e che può essere l’avversario con il quale si fanno giuste e indispensabili riforme per il Paese: è normale che il presidente non provi ostilità per il primo a sinistra che non ha posto un muro al dialogo”.
Ma il parere di Toti sul nuovo esecutivo è, in definitiva, negativo: “nasce da una manovra di palazzo, che siamo al terzo presidente del Consiglio non eletto e non è da Paese democratico”. Conclude quindi l’intervista al giornale diretto da Ferruccio De Bortoli sulla (in)stabilità che Renzi dovrà fronteggiare: “possiamo aggiungere qualche impressione dopo il passaggio della fiducia: per un premier che illustra a grandi linee una manovra di potenziali 100 miliardi, una maggioranza al Senato di quattro voti inferiore a quella di Letta nonostante il sì di due senatori a vita, fa venire più di un dubbio sulle possibilità di questo governo di portare a termine il suo compito”.
Redazione