Il decreto Salva Roma è stato ritirato. E la Capitale torna a sentire il brivido del rischio default. Questa mattina, alla Camera dei deputati, il Partito Democratico ha chiesto di ritirare il decreto sugli Enti Locali (le norme per salvare il bilancio della Capitale sono lì dentro), prendendo atto dell’ostruzionismo annunciato di Lega e Movimento 5 Stelle: impossibile convertire in legge il decreto entro la data del 28 febbraio.
Che succede adesso a Roma? “Faremo subito un altro provvedimento” ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
Che quello della conversione nei tempi di legge fosse un sentiero strettissimo era apparso chiaro già ieri, quando i deputati del Partito Democratico e del Nuovo Centrodestra avevano ventilato l’ipotesi di un ritiro del decreto. Umberto Marroni, che oggi è deputato Pd ma fino a pochi mesi fa guidava il gruppo dei democratici in Campidoglio, se l’è presa con l’ostruzionismo di leghisti e grillini. Critiche severe anche dal sindaco Marino e dal governatore del Lazio Zingaretti, entrambi schierati contro l’ostruzionismo “ingiustificabile, inspiegabile e irresponsabile” di Lega e 5 Stelle, i quali nel frattempo cantano vittoria: “Il ritiro di questo decreto è una grande vittoria della Lega Nord”, ha scritto in una nota il capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze, Filippo Busin.
È soprattutto la politica romana a seguire la vicenda con interesse e preoccupazione, non tanto per gli sviluppi amministrativi (il commissariamento resta l’ultima delle ipotesi in campo) ma per i risvolti politici. Secondo il Corriere della Sera, Marino potrebbe decidere addirittura di dimettersi senza una risposta rapida ed efficace da parte del governo.
Non bastasse, il primo cittadino della Capitale potrebbe trovarsi un’altra spina nel fianco: il bilancio della città approvato sul finire del 2013 (basato proprio sulle norme contenute nel Salva Roma) potrebbe infatti essere soggetto a ricorsi.
In Campidoglio, l’opposizione osserva e commenta: “Se salta il decreto Salva Roma Governo e Parlamento assestano un colpo definitivo alla credibilità politica e alla legittimità anche giuridica dell’amministrazione Marino” ha detto l’ex sindaco Alemanno, “se questi finanziamenti non arriveranno il bilancio 2013 è privo di copertura, esponendo Roma Capitale alla necessità di un commissariamento”.
Graziano Delrio ha annunciato che il governo presenterà un provvedimento per affrontare la questione, cosa confermata anche dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi: che tipo di provvedimento sarà, però, non è ancora chiaro. Quel che è certo è che bisogna fare tutto molto in fretta.