Dopo l’espulsione dei dissidenti dal Movimento 5 Stelle il deputato Pd Civati spinge nella direzione di una nuova possibile maggioranza con i fuoriusciti del Movimento di Grillo.
Civati critico con Renzi per la scelta di far nascere il nuovo Governo con il sostegno del ‘Nuovo Centrodestra’ parla della volontà di fondare il ‘Nuovo Centrosinistra’ in cui saldare l’ala sinistra del Pd, Sel e chi è stato espulso o vuole prendere le distanze dal Movimento 5 Stelle.
Civati intervistato dal Fatto sulla possibile nascita di nuovo gruppo parlamentare risponde: “La questione centrale è un’altra: ci sono i numeri per avanzare la richiesta di un governo di centrosinistra, ma il Pd sceglie di fare un esecutivo di centrodestra. Troveremo il modo opportuno per organizzarci”. A domanda “Ha votato Renzi piangendo” Civati risponde con un’altra domanda: “Cos’altro dovevo fare? Se però in direzione si fosse opposto anche Cuperlo, invece di spingerlo a Palazzo Chigi, credo che Renzi non avrebbe tolto di mezzo Letta. Noto che Gianni (Cuperlo) ora parla di una ferita aperta. Se ne accorge solo adesso?
Pd, Latorre “Nessuna nuova maggioranza con espulsi e fuoriusciti M5S” – Il pensiero del senatore del Partito Democratico: “quello che sta accadendo nel Movimento 5 Stelle è molto grave perché nei confronti di senatori che non hanno fatto nulla contro il loro gruppo viene applicato il reato di lesa maestà per Grillo. Tuttavia – aggiunge il parlamentare – parlare di nuova maggioranza non ha senso perché il governo ha un suo programma e una sua coalizione per realizzare le sfide che si è preposto”.
Pd, Giachetti “Si al dialogo, no all’inciucio” – Il vicepresidente Pd della Camera Roberto Giachetti torna sul biglietto inviato dal premier Renzi al vicepresidente M5s Luigi di Maio, in cui veniva fatto il suo nome come possibile interlocutore, e in un’intervista alla Stampa afferma di ritenere “normale” dialogare con i deputati del M5S e sottolinea: “Nessun inciucio, tutto alla luce del sole”. Giachetti insiste sul dialogo con i Pentastellati: “li considero interlocutori politici anche se stanno all’ opposizione”.
Redazione