A pochi giorni dalla diffusione dei nuovi dati Istat sulla disoccupazione, Romano Prodi interviene sulla situazione italiana e, in una lettera al Messaggero e al Mattino, indica i provvedimenti da prendere per rilanciare il Paese. Per l’ex presidente della Commissione Ue le riforme del Jobs Act “sono certamente utili per rendere più equilibrato il mercato del lavoro ma non sono certo sufficienti per una sua ripresa”. “L’unico strumento veramente valido è quello di accelerare e rafforzare il cammino della ripresa; bisogna perciò affiancare al Jobs Act – scrive Prodi – specifici strumenti di ripresa, a partire dall’edilizia. Gli investimenti pubblici e privati in edilizia debbono riprendere. In assenza di paralisi burocratiche tutto questo può avvenire con un impegno di Spesa pubblica relativamente modesto”. Il secondo provvedimento è “un’iniezione di liquidità a tutto il sistema economico attraverso il rapido pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione”. “E’ ora che vada fino in fondo il dibattito su come – continua Prodi – questo pagamento possa essere messo in atto senza incidenza sui dati del debito pubblico, attraverso una triangolazione fra le Banche, la Cassa Depositi e Prestiti e la Pubblica Amministrazione”. Prodi invita poi ad agire sul cuneo fiscale, ma per le risorse che esige “questa misura può essere presa in rate successive. E’ tuttavia necessario che una prima rata, anche se modesta, sia decisa subito”. A queste tre iniziative “bisogna aggiungere la leva europea che passa attraverso la nuova politica economica che può essere messa in moto dall’utilizzo dei fondi europei” lasciati inutilizzati. Per questo Prodi invita il governo a mandare una “agguerrita pattuglia a Bruxelles e nelle nostre Regioni”. “E’ questo il compito tecnico-politico che, con la minore spesa, può dare i maggiori vantaggi”. Prodi sottolinea l’urgenza delle misure da lui suggerite “perchè – scrive – nelle ultime settimane vedo presentarsi occasioni che prima non c’erano. Vedo cioè che gli investitori internazionali guardano con nuovo interesse all’Italia”. E insiste: con “poche, sagge e realiste misure in tempi brevi l’attuale congiuntura internazionale ci può dare una mano per intraprendere un cammino di crescita in grado di fare diminuire la disoccupazione”.