Secondo il professor Roberto D’Alimonte, politologo esperto di sistemi elettorali, l’Italicum va rivisto. E’ questa la critica mossa alla legge elettorale – che domani verrà presentata alla Camera – da uno dei principali esperti incaricati di collaborare alla stesura della stessa.
In un’intervista al “Corriere della Sera”, D’Alimonte sottolinea la necessità di rivedere il premio di maggioranza alla Camera, innalzandolo rispetto agli attuali 321 seggi, ritenuti troppo esigui per evitare la creazione di una maggioranza troppo fragile.
Un altro aspetto da migliorare dell’Italicum, secondo il docente della LUISS, è quello riguardante il meccanismo delle soglie, ritenuto troppo complesso ed arzigogolato. Secondo D’Alimonte la presenza di troppe soglie, peraltro piuttosto complesse, esporrebbe il testo della legge elettorale a seri rischi di incostituzionalità. “Va fatta chiarezza” anche sul punto riguardante la restituzione dei seggi alle Regioni dopo l’assegnazione a livello nazionale, “rivedendo la formula legata ai collegi ed ai partiti”.
Riguardo alla necessità di riformare il Senato, D’Alimonte esprime urgenza, sottolineando che il processo di riforma può avvenire entro un anno, tempo in cui, secondo il docente, “è improbabile che si vada alle urne, anche se fosse approvata una nuova legge elettorale”. Ciò permetterebbe quindi di “portare a compimento entrambe le riforme”. Tuttavia, D’Alimonte si spinge oltre, ritenendo la riforma del Senato “ben più urgente” dell’Italicum e considerando infondate quindi le argomentazioni di chi vorrebbe agganciare le due riforme, pretesto per “rinviare tutto alle calende greche”. D’Alimonte – che pensa Renzi voglia spingere soprattutto sull’Italicum in tempi brevi – auspica quindi che il presidente del Consiglio incalzi gli avversari “proprio sul loro terreno”, accelerando il processo di riforma di Palazzo Madama.
Redazione