Al via la sfida americana del vaccino

Pubblicato il 15 Dicembre 2020 alle 20:30 Autore: Agnese Paparelli

Le buone notizie sul fronte del vaccino sembrano portare gli Stati Uniti a risollevarsi dalle proprie ceneri. In attesa del 20 gennaio per l’insediamento del Presidente eletto e della Vicepresidente, l’amministrazione Trump dà il via alla campagna vaccinazione dal 14 dicembre.

TRUMP VS COVID-19

Il Coronavirus ha messo la parola fine sulla presidenza Trump. Fino a pochi mesi prima delle elezioni, molti dati – a partire dall’economia – lasciavano presagire una conferma di Trump ma la pandemia ha cambiato le carte in tavola. Insistendo su contenuti e toni atti a sminuire la letalità del virus, il Presidente uscente si è inimicato ancora di più l’opinione pubblica e ha insinuato dubbi anche in molti di coloro che lo sostenevano sprecando così la chance di un secondo mandato.

Trump ha inoltre rifiutato dati e consigli dei migliori esperti di malattie infettive ed epidemiologi della nazione e ha respinto il confronto con le strategie di successo utilizzate all’estero per controllare il virus circondandosi, invece, di figure non competenti come Scott Atlas dimessosi senza preavviso lo scorso novembre. Atlas è stato il controverso braccio destro di Trump nella lotta al Coronavirus. Neuro-radiologo, convinto sostenitore dell’immunità di gregge e contrario all’imposizione di restrizioni, è stato scelto dal Presidente senza alcuna esperienza nelle malattie infettive. Atlas ha portato avanti il suo incarico minimizzando la minaccia del Covid, che solo negli Stati Uniti ha ucciso quasi 300 mila persone, criticando l’uso della mascherina e il distanziamento sociale e invitando i residenti del Michigan a ribellarsi alle imposizioni della governatrice Gretchen Whitmer.

Oltre la Whitmer, il duo Trump-Atlas si era inimicato anche Anthony Fauci, punto di riferimento negli Usa nella lotta contro il Covid. In un’intervista al Whashington Post, l’immunologo statunitense ha criticato l’operato del Presidente e il suo approccio troppo attento ai contraccolpi economici e poco alla salute pubblica. Fauci è stato ampiamente contestato – al grido di “Fire Fauci!” –  dalle folle durante la campagna elettorale di Trump.

BIDEN RIPORTA LA SCIENZA ALLA CASA BIANCA

Biden si è distinto fin da subito dal suo predecessore e non risparmierà alcuno sforzo nella lotta al Covid che verrà costruita su «un fondamento di scienza». Il Presidente eletto riporterà la scienza alla Casa Bianca dal 20 gennaio, giorno del suo insediamento, ma già da novembre ha ufficializzato la task force per il Coronavirus che sarà co-presieduta dall’ex Surgeon General Vivek Murthy, dall’ex commissario della Food and Drug Administration (FDA) David Kessler e da Marcella Nunez-Smith, preside per la ricerca sull’equità sanitaria presso la scuola di medicina dell’Università di Yale. Kessler ha prestato servizio sia sotto il presidente repubblicano George W. Bush che sotto il presidente democratico Bill Clinton e ha guidato gli sforzi per la salute pubblica che nel 2009 hanno portato il Congresso a dare alla FDA il potere di regolamentare i prodotti del tabacco.

Inoltre il Presidente eletto degli Stati Uniti ha da poco designato come suo segretario alla salute Xavier Becerra, procuratore generale della California ed ex membro del Congresso, che diventerà il primo latino a dirigere il ministero della salute nel periodo in cui gli Stati Uniti si preparano alla svolta del vaccino. Come riportato dal New York Times, la scelta sarebbe ricaduta su Becerra a seguito di numerose pressioni nei confronti di Biden da parte del Congressional Hispanic Caucus. Xavier Becerra, 62 anni, è un famoso avvocato e procuratore della California che ha guidato la coalizione di stati democratici in difesa dell’Affordable Care Act (Obamacare) dall’ultimo tentativo del presidente Donald Trump di ribaltarlo (caso legale in attesa di una decisione della Corte Suprema nel prossimo anno).

Biden ha inoltre scelto il dottor Rochelle Walensky, esperto di malattie infettive, per dirigere i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e ha nominato come capo consulente medico Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases.

Il Presidente democratico ha anche nominato Jeff Zients, consigliere economico scelto per le sue capacità manageriali, per sovrintendere la distribuzione di centinaia di milioni di dosi del nuovo vaccino, coordinando gli sforzi tra più agenzie federali.

Insieme alla sua task force, Biden scongiura l’idea di un possibile lockdown aprendo a nuove restrizioni con conseguenti aiuti economici sul modello della Germania, ma si batterà principalmente per fare indossare le mascherine.

LA CORSA AL VACCINO

Dopo infinite trattative con la Casa Bianca, la Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco americana, dà il via libera al vaccino sviluppato da Pfizer e BioNtech. Pronto già il piano di vaccinazione gratuito che prevede la distribuzione immediata di 2,9 milioni di dosi, mentre entro marzo si raggiungeranno le 100 milioni di dosi. La grande campagna di vaccinazione contro il Covid-19 – che solo negli Usa ha contagiato 1,1 milioni di persone mietendo circa 300 mila vittime – è iniziata nella settimana del 14 dicembre ed è stata definita dal generale Gus Perna, che ne supervisiona la logistica dell’Operation Warp Speed, il nuovo “D-Day” (giorno di svolta del conflitto nella Seconda Guerra Mondiale). Gli Stati Uniti si pongono l’obiettivo di immunizzare 20 milioni di persone già in questo mese e diventano così il sesto paese, dopo Regno Unito, Canada, Bahrein, Arabia Saudita e Messico, ad approvare il vaccino dell’alleanza Usa-Germania.

Trump esulta in un video su Twitter: «Miracolo medico. La pandemia potrebbe essere iniziata in Cina ma ne stiamo segnando la fine qui negli Stati Uniti» rivendicando il successo americano e annunciando la prima vaccinazione entro 24 ore. Anche il Messico dà il via libera allo stesso farmaco.

L’ Operation Warp Speed è stata inaugurata il 15 maggio e in sette mesi ha costruito da zero un team coinvolgendo i migliori dei migliori esperti in scienza, difesa, acquisizione, logistica, con l’obiettivo comune di salvare vite umane e supportare l’intera nazione.

Operation Warp Speed ha affiancato il CDC nella pianificazione e nella logistica dell’operazione avvalendosi delle infrastrutture dei trasporti come McKesson, FedEx e UPS che già hanno esperienza nella fornitura di vaccini alla nazione. L’OWS è pronta per la distribuzione simultanea di decine di migliaia di dosi di vaccini sicuri ed efficaci in 50 stati, otto territori e sei grandi città metropolitane – le 64 giurisdizioni – e cinque agenzie federali (Indian Health Service, Department of Veterans Affari, Dipartimento di Stato, Dipartimento della Difesa e Ufficio delle prigioni).