Sondaggio Demos per La Repubblica: PD vicino al 35%, eventuale scontro Renzi-Berlusconi senza storia
Pubblicato il periodico Atlante Politico realizzato da Demos & Pi per il quotidiano La Repubblica sugli orientamenti elettorali e l’opinione degli italiani su alcuni temi dell’attualità politica. Riguardo alle intenzioni di voto, il confronto rispetto alla rilevazione di circa un mese e mezzo fa ci mostra una situazione sostanzialmente stabile, nonostante le rilevanti novità politiche di queste ultime settimane caratterizzate dalla nascita del Governo Renzi.
Il Partito Democratico è infatti sempre ampiamente la prima formazione politica italiana con il 34,8% (crescendo dello 0,6% rispetto a gennaio), così come le “seconde forze” sono Forza Italia al 21,5% e il MoVimento 5 Stelle al 21,3%, vicinissimi e con variazioni poco significative. Chi arretra di più rispetto a metà gennaio è il Nuovo Centrodestra del riconfermato Ministro dell’Interno Angelino Alfano, passato dal 6,2% all’attuale 4,1%, mentre SEL avanza leggermente attestandosi al 4% (+0,5%). Seguono Lega Nord al 3,3%, Fratelli d’Italia al 2,2%, UDC al 2,1% e Scelta Civica al 2%.
In caso di ballottaggio, come previsto dall’Italicum in discussione alle Camere, stravincerebbe il centrosinistra di Matteo Renzi, preferito dal 59,8% a fronte di un 23,3% che voterebbe un centrodestra ancora guidato da Silvio Berlusconi. I restanti elettori votanti al primo turno di fronte a questo ballottaggio si dividono fra non voto, scheda bianca e indecisione.
Infine, chiedendo agli elettori chi secondo loro vincerebbe alle elezioni, il sondaggio Demos indica come un’ampia maggioranza “scommetta” sul centrosinistra (59,3%), circa uno su cinque sul centrodestra e un decimo sul movimento di Beppe Grillo: un’opinione, quella della vittoria di Renzi, che trova seguito non solo fra gli elettori dei partiti di centrosinistra ma anche all’interno dell’elettorato di Nuovo Centrodestra e Lega Nord (46,1%), Forza Italia (33,7%) e MoVimento 5 Stelle (33,6%) e in maniera particolare fra indecisi e astenuti (55,5%).