Acque sempre più agitate in casa del Movimento 5 Stelle. Espulsioni, liti, querele e infine la diatriba tra il leader Beppe Grillo e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. In queste crepe si incunea l’iniziativa di uno dei primi espulsi dal M5S, quel Valentino Tavolazzi che ha da poco lanciato un nuovo progetto politico, Democrazia in movimento (Dim), al fine di raccogliere e “coinvolgere i delusi del MoVimento 5 Stelle, altre forze politiche, cittadini”.
Tavolazzi scommette su quegli strumenti mancati alla democrazia interna M5S, troppo legata al blog di Grillo: “Il nostro portale è stato attivato oltre un anno fa, con Forum, Webinar e la piattaforma di voto LiquidFeedBack”. A riprova del fatto di come Dim stia allargando la propria rete, Tavolazzi evidenzia come “i nostri associati di Palermo hanno creato alcuni mesi fa la lista Decidiamolo Insieme mentre in Lazio è già operativa Democrazia Diretta Lazio. Altre sono in contatto con noi per adesioni o collaborazioni, in primis la Lista Civica per Sesto di Sesto San Giovanni (Milano)”.
Le scosse, però, non sono solo fuori dal Movimento. Prova ne è la “scomunica” arrivata ieri da Grillo sull’incontro organizzato dal sindaco di Parma, Pizzarotti, insieme agli altri aspiranti primi cittadini pentastellati. Scomunica completamente ignorata dallo stesso Pizzarotti che per tutta risposta si è limitato a confermare l’incontro fissato il prossimo 15 marzo .
Nessun commento e bocche cucite nella giunta e nel consiglio di maggioranza comunale, ad eccezione del capogruppo Marco Bosi, che prima ha minimizzato l’accaduto con un tweet ma poi ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni, e del consigliere Fabrizio Savani, che interpellato da Repubblica ha commentato: “E’ stato solo un malinteso organizzativo, nessuna situazione politica critica”.