Sondaggio Ipsos per Ballarò: gli italiani puntano il dito contro la TASI, pessimismo rispetto all’uscita dalla crisi
Sondaggio Ipsos per Ballarò: gli italiani puntano il dito contro la TASI, pessimismo rispetto all’uscita dalla crisi
Il sondaggio realizzato da Ipsos e presentato come ogni martedì durante la trasmissione Ballarò, accanto alle intenzioni di voto ai partiti, affronta questa settimana tematiche diverse legate all’attualità politica ed alla situazione economica.
Il primo “incidente di percorso” della nuova compagine governativa possono considerarsi le dimissioni del sottosegretario Gentile, del Nuovo Centrodestra, accusato di aver fermato la pubblicazione della notizia di un’indagine a carico del figlio su un quotidiano locale calabrese: secondo il sondaggio Ipsos, per il 45% il Presidente del Consiglio Renzi doveva chiedere le dimissioni del sottosegretario a fronte di un 23% che invece ritiene di no; circa un terzo però non si esprime sulla vicenda. Anche rispetto all’azione dello stesso Matteo Renzi in questi ultimi giorni, una maggioranza (58%) osserva già un suo rallentamento dovuto all’essersi reso conto della difficoltà del governare.
Quel che ha fatto più arrabbiare gli italiani nei giorni scorsi è stata senza dubbio la decisione del governo di concedere ai Comuni di aumentare la TASI rispetto all’aliquota base (la indica il 45% degli intervistati), il 24% invece punta l’indice verso il decreto cosiddetto “Salva Roma”, che evita il blocco di molti servizi nella Capitale, mentre un altro 21% ritiene siano certamente più gravi e meritevoli di “arrabbiatura” i nuovi crolli di Pompei. Altro tema della settimana appena trascorsa è poi quello dell’espulsione dal MoVimento 5 Stelle di quattro senatori dissidenti rispetto alla linea dettata da Grillo: in questo un’ampia maggioranza (67%) individua l’inizio del declino del movimento, uscendone quindi indebolito.
Indagando invece l’opinione degli italiani rispetto alla crisi economica in corso, la preoccupazione risulta essere diffusa con il 64% che si dice per l’appunto molto preoccupato dello stato delle cose, con una maggioranza che ritiene che nel prossimo semestre la situazione sia destinata a rimanere invariata (57%), mentre tutti gli altri si dividono a metà fra ottimisti che pensano ad un miglioramento e pessimisti che invece prevedono un ulteriore peggioramento. Solo il 14% pensano infatti che il peggio sia alle spalle, mentre per il 35% ci troviamo ora all’apice della crisi e il 47% addirittura il peggio deve ancora arrivare.