Legge elettorale, Violante “Prima si deve modificare il Senato”
Prima riformare il Senato “e poi cambiare la legge elettorale”. Lo dice Luciano Violante al Mattino sottolineando che dall’Italicum dimezzato nascerebbe un sistema di voto che “non garantirebbe la governabilità. Il Senato non è ancora stato abolito; dovrebbe passare almeno un anno”. “Nel frattempo – prosegue l’ex presidente della Camera – ci troveremmo con due leggi elettorali che non garantiscono nessuno dei due requisiti che secondo la Corte Costituzionale sono essenziali, nè rappresentanza, nè governabilità. Questa vicenda mi sembra confermare che è necessario riformare prima il Senato e poi cambiare la legge elettorale. Altrimenti ricadiamo nella ingovernabilità o nelle grandi coalizioni”. Violante ricorda che “la Corte costituzionale ha detto che una legge elettorale deve essere applicabile in ogni momento. Non può esistere un limbo, in attesa che si proceda all’abolizione del Senato”. Se diventasse legge nelle forme di cui si sta parlando adesso “sarebbe irragionevole e dannoso per il Paese”. Diversi i punti critici dell’Italicum: “le soglie sono troppe, complicate e con effetti irrazionali. Poi c’è l’esiguità del premio di maggioranza: al vincitore sono garantiti 321 seggi alla Camera, contro una maggioranza assoluta di 316. Facile dedurne che la governabilità è molto fragile se chi vince con il 38% può contare solo su cinque voti in più delle opposizioni. Non è garantita, contro la Costituzione, la parità di genere. Aggiungo che i partiti della coalizione vincente, se non raggiungono la soglia prestabilita, non prendono un seggio. L’effetto di una dispersione di voti è molto grande”.