Parigi 2014: Municipali in rosa, NKM vs Hidalgo tra gli scandali UMP
Dopo l’assuefazione per il gossip presidenziale che ha coinvolto François Hollande nei mesi scorsi, la politica francese si prepara all’atteso week-end di elezioni amministrative, previste il 29 e 30 marzo prossimi. Un test significativo anche in vista delle successive Europee di maggio, che si preannunciano come un vero referendum sull’Unione Europea: un eventuale exploit dell’estrema destra del Front National rischia di sconvolgere irrimediabilmente gli equilibri continentali. Marine Le Pen e i suoi, nell’imminente tornata delle municipali, rischiano infatti di conquistare diversi comuni minori (su tutti quello di Henin-Beaumont, già teatro del duello con l’anticapitalista Jean-Luc Mélénchon alle legislative del 2012) e far così sentire il proprio fiato sul collo di Partito Socialista e UMP. Le maggiori attenzioni, tuttavia, non possono che essere puntate su Parigi e la sfida per la poltrona di sindaco della Capitale tra la socialista Anne Hidalgo e la candidata di centrodestra Nathalie Kosciusko-Morizet.
La Hidalgo, doppio passaporto franco-spagnolo (nata nel 1959 nella località iberica di San Fernando), dal 2001 ricopre la carica di vice del primo cittadino uscente Bertrand Delanoe. Esperta di diritto sindacale, è stata ispettrice del lavoro dal 1984 al 2011. Tra il 1997 e il 2002 ha fatto parte del governo socialista guidato da Lionel Jospin, in qualità di consigliere dell’allora Ministro del Lavoro Martine Aubry, della quale diverrà in seguito portavoce per le Primarie Ps del 2011 (poi vinte da Hollande).
Un ruolo assolto anche dalla più giovane sfidante (classe ’73) NKM durante la campagna per le Presidenziali 2012, sponda Nicolas Sarkozy. A differenza della Hidalgo, Kosciusko-Morizet ha già guidato un dicastero nazionale (Ambiente e Trasporti, dal 2010 e 2012) ed è attualmente deputato all’Assemblea Nazionale per la circoscrizione Essonne. NKM è altresì conosciuta per le proprie posizioni critiche all’interno del suo partito, dal tema degli OGM a quello ben più spinoso del “Mariage pour Tous”, alla cui votazione in Parlamento si espresse con un’astensione, malgrado la linea prevalente UMP fosse orientata al no.
La candidatura di Anne Hidalgo è sostenuta da una coalizione marcatamente di sinistra: oltre al PS, nel blocco “Oser Paris” pro-Hidalgo vi sono anche il piccolo Partito Radicale di Sinistra ma soprattutto i comunisti del PCF (in asse con l’antagonista Mélénchon a livello nazionale). NKM, vincitrice indiscussa delle primarie UMP sui rivali Legaret, Bournazel e Margain, ha invece incassato l’endorsement del tandem centrista Modem-UDI di François Bayrou (già candidato per l’Eliseo) e dell’ex ministro Jean-Louis Borloo.
Tra i molteplici temi, gli impegni programmatici delle due candidate si concentrano in particolare sul fronte fiscale: Anne Hidalgo ha presentato un piano di investimenti per 8,5 miliardi di euro fino al 2020 (la durata del mandato di sindaco in Francia è di 6 anni) senza previsione di aumenti delle imposte, mentre NKM ha annunciato un’allocazione in bilancio di 7 miliardi con una diminuzione delle tasse locali pari a 100 milioni di euro. Quanto a trasporti e urbanistica, altri due focus delle Municipali parigine, la candidata socialista punta al raggiungimento della quota de 30% di edilizia popolare e la crescita di “Autolib”, il servizio car sharing francese; la “frontwoman” UMP considera invece prioritari la riqualificazione degli edifici in disuso e l’estensione dell’orario di funzionamento dei mezzi pubblici.
Inutile dire che il confronto Hidalgo-NKM rappresenta un test a livello micro con risvolti notevoli sulla politica nazionale. I sondaggi hanno sempre accreditato alla candidata PS un vantaggio oscillante tra i 3 e i 6 punti percentuali (51-55%) al secondo turno, ma l’ex papabile per la presidenza UMP si è detta ottimista sulla possibilità di un cambio di colore politico alla mairie di Parigi, malgrado le numerose défaillances patite negli ultimi mesi. Al di là di discutibili trovate da comunicazione virale (la celebre sigaretta fumata in compagnia di un senzatetto aveva scatenato l’ironia sul web), NKM ha sofferto dal principio un’immagine di “eretica” nella destra francese, che ha inevitabilmente compromesso la compattezza del partito durante la corsa elettorale. La Kosciusko-Morizet, esponente di primo piano della corrente ostile alla “droitisation” dell’UMP avviata da Jean-François Copé, ha avuto peraltro enormi difficoltà nell’ottenere il convinto endorsement di Nicolas Sarkozy.
Prima della partecipazione ad un meeting di NKM a febbraio, l’ex presidente non perse occasione per sottolineare più volte (anche pesantemente) gli errori del suo ex portavoce in campagna elettorale. In molti hanno letto la rinnovata fiducia nei confronti di Nathalie come il primo passo verso un ritorno nell’arena politica di cui si parla ormai da mesi. Il nome di Nicolas Sarkozy rappresenta tuttora un vero e proprio collante in un’area di centrodestra falcidiata da faide interne e scandali mediatico-finanziari. Proprio il leader Copé è finito sotto accusa per via dell’Affaire Bygmalion, società di comunicazione vicina allo stesso capo UMP (da quando quest’ultimo ricopriva la carica di sindaco a Meaux), che avrebbe beneficiato di parcelle “gonfiate” nel corso della campagna per le Presidenziali 2012. Come se non bastasse, alcuni organi di informazione Oltralpe hanno diffuso le registrazioni realizzate dal vecchio consigliere di Sarko Patrick Buisson (ex giornalista della rivista di estrema destra “Minute”) proprio ai danni del predecessore di Hollande, nelle quali il Presidente etichettava alcuni dei ministri del suo governo (tra cui l’ex responsabile degli Affari Esteri Michelle Alliot-Marie) come degli “Archinuls”, incapaci cronici.
L’abisso di impopolarità in cui François Hollande è intrappolato ormai da tempo non dovrebbe dunque compromettere la conferma della Gauche alla guida della capitale francese, in sella all’Hotel de Ville dopo l’era gollista di Jacques Chirac dal 1977 al 1995 e il mandato conservatore di Jean Tiberi dal ‘95 al 2001. La certezza è che sarà in ogni caso una donna a sedere sulla poltrona più ambita delle Municipali transalpine, considerando anche il carattere residuale dei restanti competitor: Wallerand de Saint-Just, candidato del Front National, non dovrebbe superare la soglia del 9% , mentre l’ecologista Christophe Najdovski è fermo a 5 punti percentuali nei sondaggi.
Niccolò Inches (Twitter: @Niccolink)