C’è da scommettere che il clima in casa Esposito non sia propriamente sereno dopo che il Pg della Cassazione ha confermato l’intenzione di voler punire la fuga di notizie sulle motivazioni della sentenza Mediaset ad opera di colui che l’ha emessa, ossia Antonio Esposito, giudice della Suprema Corte.
Ieri è arrivata anche la notizia del presunto incontro tra il figlio Ferdinando – pm presso il Tribunale di Milano nella sezione reati ambientali e colpe mediche – e Silvio Berlusconi, nella residenza di Arcore. E’ quello che ha raccontato un amico avvocato, rimasto anonimo, al procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e alla sua vice Ilda Boccasini. Sembra che l’avvocato abbia accompagnato Esposito junior ad Arcore “il pomeriggio del 22 maggio 2013, pochi giorni dopo la requisitoria del processo Ruby (13 maggio), la condanna dell’ex premier nell’Appello del processo sui diritti tv Mediaset (8 maggio), e il rigetto in Cassazione (6 maggio) dell’istanza di legittima suspicione con la quale Berlusconi aveva cercato di portar via da Milano a Brescia tutti i propri processi”.
Ma – come hanno scritto Luigi Ferrarella e Michele Focarete sul Corriere – non si tratta del sospetto più ingombrante che pende sulla testa di Esposito. Infatti la denuncia non riguarda soltanto l’incontro con il Cavaliere (pare ce ne sia stato un altro in precedenza, in compagnia di un indagato a Milano di cui non si conosce il nome), perché l’avvocato ha anche parlato di “insistenti richieste di denaro e di anticipo dell’affitto venute da Esposito, in relazione al tenore di vita del pm legato a una modella (forse Nicole Minetti ndr)”, a quanto risulta soldi mai restituiti del tutto al prestatore (intorno ai 7000 euro).
Nel maggio 2012, Esposito junior è stato fotografato dai paparazzi all’uscita di un ristorante milanese, in compagnia dell’ex showgirl e consigliera regionale Pdl, imputata al processo Ruby nel tribunale del capoluogo lombardo.
I magistrati Bruti Liberati e Ilda Boccasini hanno ascoltato per intero la testimonianza spontanea dell’avvocato-amico di Esposito negli uffici della Procura. Una volta terminata l’udienza informale tra pm e teste, a febbraio, Bruti Liberati ha inviato la documentazione a Brescia – sede giudicante dei magistrati lombardi –, dove il denunciante è stato nuovamente ricevuto dai magistrati.
La Procura di Brescia avrebbe ipotizzato accuse di concussione e millantato credito.
Il diretto interessato ha però respinto tutte le accuse formulate contro di lui: “Questo avvocato purtroppo l’ho conosciuto, si è posto come amico, poi però ho capito chi era davvero e l’ho allontanato – ha detto Esposito ai due cronisti di via Solferino –. Le sue sono tutte bugie e calunnie prive di fondamento”. Mentre il padre, raggiunto dal TgLa7, ha preferito “rimanere in silenzio”.
Fabrizio Neironi