Pier Carlo Padoan è il ministro dell’Economia del Governo Renzi. Da lui e pochi altri dipenderà il successo o il fallimento dell’esperienza del premier più giovane della storia d’Italia.
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un’intervista che oggi apre il Sole 24 Ore spiega le priorità del suo dicastero, mettendo in cima la crescita.
Per il ministro è essenziale “aggredire le cause di fondo della debole competitività delle imprese” e quindi “al primo punto c’è la questione dell’eccessivo cuneo fiscale”. L’obiettivo aggiunge il ministro Padoan è “concentrare tutto l’intervento in una direzione”, “tutto sulle imprese, e quindi Irap e oneri sociali, oppure tutto sui lavoratori, attraverso l’Irpef”.
Quanto alle coperture dai tagli alla spesa possono arrivare “5 miliardi su base annua”, e poi ci saranno misure transitorie come il “rientro dei capitali”. Padoan risponde alla Ue rilanciando riforme per la competitività e riduzione del debito. “Sul deficit – sottolinea Padoan – non dobbiamo tornare oltre il 3%”. Il debito, aggiunge, va abbattuto e “non perché ce lo chiede l’Europa ma per noi” e “per i nostri figli”.
Urge quindi “rafforzare il programma di privatizzazioni”. Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori il ministro punta a “riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all’interno del sistema di welfare”. “L’obiettivo è il rafforzamento strutturale delle economie. Quindi perché non si potrebbero utilizzare quelle risorse (i fondi europei che oggi non vengono spesi, ndr) su due capitoli oggi prioritari per quel rafforzamento: il mercato del lavoro e la capacità di competere delle imprese? E’ interesse dell’Europa intera, non solo dell’Italia”.
Prudenza sulle rendite finanziarie: “sono tante cose molto diverse – dice – Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l’impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire”. Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l’arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della Pa.
L’Ue frena “Fondi europei non si usano per ridurre cuneo” – L’Ue chiarisce che i fondi della politica di coesione devono essere utilizzati per finanziare nuovi progetti per lo sviluppo. Quindi non possono essere usati per coprire la riduzione di imposte, come quella potenzialmente legata al cuneo fiscale, come suggerito da alcuni osservatori”, dice il portavoce del commissario Ue, Johannes Hahn.
Redazione