La sistemazione dell’area rientra nel programma “Contratti di quartiere” varato dal Pirellone per rilanciare, sia dal punto di vista edilizio sia sociale, zone degradate. Siglato nel 2009, il progetto monzese prevedeva 309 alloggi a canone sociale e un edificio polifunzionale. Ma anche, e soprattutto, la formazione di assistenti familiari e custodi sociali, oltre a corsi di mediazione culturale e linguistica. Un’idea che in altre città della Lombardia ha dato buoni risultati, ma a cui Monza ha rinunciato la scorsa settimana. Il sindaco e il direttore generale del Comune, Mauro Ronzoni, si sono presentati nell’ufficio di Domenico Zambetti, assessore regionale alla Casa, per annunciare il passo indietro.
La cosa non dovrebbe stupire perché, come dicono gli amici di On the Nord
Mai un investimento volto a favorire l’integrazione, diamine. Invece di pensare a risolvere i problemi, i leghisti tendono da sempre ad esasperarli. Giocano da anni con il fuoco, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze. E i danni, già visibili, si protrarranno nel lungo periodo.
La Lega vive di odio. Basta ascoltare qualsiasi discorso di uno di loro: si citerà qualcuno da odiare (terroni, stranieri, …), poi si scaricheranno tutte le colpe sul capro espiatorio, poi qualche urlo, qualche parolaccia e qualche dito medio. Fine. Nessuna proposta concreta. Mai. Se si risolvono i problemi l’odio scompare. E poi di che parlano questi parassiti che non hanno mai realizzato nulla? Basta dire che il loro leader è stato ministro per le riforme e non ne ha proposta una che sia una.
Anche per questo spero Monza avrà presto un sindaco diverso.
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