Dall’Ucraina non arrivano buone notizie: la tensione resta alta sul Mar Nero e la diplomazia sembra impantanata.
Ieri a Sinferopoli si è temuto che Robert Serry, inviato ONU, fosse stato rapito.
In seguito la notizia sarebbe stata ridimensionata: minacciato da uomini armati, avrebbe riparato in un negozio di alimentari, per poi lasciare la capitale della Crimea.
La missione affidatagli da Ban Ki-Moon continuerà da Kiev, visto che nella regione la situazione potrebbe velocemente evolversi e riscaldarsi.
Il Parlamento della Crimea, in queste ore, ha votato e approvato all’unanimità l’adesione della regione alla Federazione Russa: inoltre è stata formalizzata la convocazione del referendum popolare, previsto per il 16 Marzo, che dovrà confermare o meno la decisione.
Ai cittadini della regione, in maggioranza russi e filo-russi, verranno date due possibilità: tornare alla Costituzione del 1992 – che prevede di regolare il rapporto con l’Ucraina in base a specifiche condizioni – o, appunto, aderire alla Federazione Russa.
Nel frattempo a Mosca si pensa a una norma che renda più facile l’acquisizione della nazionalità russa: ci vorranno tre mesi e basterà aver vissuto in Russia o in Unione Sovietica.
Intanto il governo di Kiev prova a riconquistare delle posizioni: a Donetsk, la città dell’ex Presidente Yanukovich, è stato arrestato dai servizi segreti Pavel Gubarev, insieme a 70 suoi sostenitori, che aveva occupato la sede del governo regionale e si era autoproclamato governatore.
Proprio contro Yanukovich, oggi, sono state rese efficaci le prime sanzioni da Bruxelles. L’Unione Europea ha confiscato i beni dell’ex Capo di Stato ucraino e di altre 17 personalità legate all’ex governo di Kiev per 1 anno.
A Bruxelles oggi si riunisce anche un Consiglio Straordinario durante il quale farà il suo esordio come premier Matteo Renzi: la discussione verterà sugli aiuti economici per l’Ucraina da versare nei prossimi due anni e sulle sempre più probabili sanzioni nei confronti della Russia.
A Roma, invece, altro importante incontro diplomatico che vedrà protagonisti il Segretario di Stato americano, John Kerry, e il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, oltre agli omologhi di Francia, Germania e Spagna: l’occasione prevede una conferenza sulla Libia, presieduta dal Ministro Mogherini, ma sicuramente sarà la questione ucraina a tenere banco.
Guglielmo Sano