Il dato shock, ma non del tutto inaspettato, è stato comunicato quest’oggi in un’audizione dal Presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, dinanzi alla Commissione bicamerale sul Federalismo fiscale.
Negli ultimi venti anni si è registrata una “significativa accelerazione delle entrate locali, ma anche di quelle di competenza dell’amministrazione centrale”. La crescita della pressione fiscale complessiva è dovuta, per 4/5 alla crescita delle imposte locali, che sono passate dal 5,5% al 15,9%. La ragione che giace dietro questo aumento sta nel fatto che, riporta la Corte, gli Enti locali hanno dovuto ricorrere ad un aumento della pressione fiscale per poter compensare la drastica diminuzione dei trasferimenti dallo Stato (dal 2009 ad oggi vi è stato un calo di ben 31 miliardi).
Allarmante anche la situazione delle società partecipate dagli enti pubblici. Secondo Squitieri, alcune di queste sono delle vere “scatole cinesi” , che mettono a rischio l’equilibrio finanziario degli Enti e che ne provocano, in taluni casi, anche il dissesto. La spesa degli enti territoriali è calata del 4,6% nel biennio 2011-2012, “una diminuzione che non ha precedenti negli ultimi sessant’anni”, afferma Squitieri. La Corte dei conti ha anche smentito la stima dei 60 miliardi, quale costo della corruzione nel nostro Paese, poiché ritiene non sia possibile in alcun modo calcolarla.