“Non entro in dinamiche altrui, ma la politica non consiste nel sentirsi migliori degli altri“. E’ questo il commento di Laura Boldrini, in riferimento al Movimento 5 stelle. In un’intervista al “Messaggero”, il Presidente della Camera sottolinea come “la politica è trovare un interesse comune, che non è necessariamente inciucio”, sottolineando come ogni tanto ci si debba mettere in gioco. Riguardo alle modalità utilizzate nell’attività parlamentare, la Boldrini sottolinea come il confronto “debba essere democratico”, accettando anche i toni aspri ma civili ma non quando si “scade nel turpiloquio”. Per il presidente della Camera accettare l’antipolitica “equivale ad accettare la sconfitta”, e ciò è intollerabile in un Paese che “non ha bisogno dell sfascio totale” per ripartire.
Nel giorno della festa della donna, il presidente della Camera commenta anche la questione scottante della parità di genere, con riferimento alla riforma della legge elettorale. “E’ giusto che la popolazione italiana femminile, pari al 50% del totale, venga adeguatamente rappresentata”. Per la Boldrini introdurre questo principio chiave all’interno dell’Italicum è un modo per dare un segno tangibile “di cambiamento”. Ecco perché la riforma elettorale va fatta e subito, perché “mantenere la parola data è il vero antidoto all’antipolitica“.
Riguardo alla dignità delle donne è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Il sessismo da bar diventa pericoloso nel momento in cui raggiunge le sfere politiche“. Questo il duro giudizio di Napolitano in merito a una determinata attività parlamentare – oltre che a “blog e siti” – che portano quasi a legittimare tale azioni deprecabili. Il riferimento – neppure tanto velato – è ai continui attacchi del M5S e del suo ideatore nei confronti del Presidente della Camera.
Intanto, a proposito di 5 Stelle, la senatrice Laura Bignami, dimissionaria e poi espulsa da Grillo insieme ad altri 4 colleghi di gruppo, in un’intervista a “Repubblica” lancia una stoccata al leader genovese. “Noi espulsi senza passare dalla Rete, come al Monopoli: andare in galera senza passare dal via”. La critica al metodo utilizzato per l’espulsione si estende anche ad altri aspetti (“ci vuole una richiesta singola, non collettiva”) e al momento preparatorio (“prima non c’è stata alcuna riunione tra i senatori”). Riguardo ad uno degli argomenti più a cuore dell’elettorato grillino, la Bignami rassicura: “i soldi continueremo a restituirli, sono l’ultimo dei nostri problemi”.
Redazione