Sondaggio Demopolis per Ottoemezzo: scende il gradimento per Italicum “dimezzato”
Gli Italiani sono ormai abituati a sentire dibattiti sulla legge elettorale che tutti indicano come necessaria ed indispensabile ma che non è mai stata portata a termine da nessuno. Il traguardo di una vera riforma elettorale sembra ora essere quasi raggiunto con Italicum, ed il sondaggio Demopolis per Ottoemezzo si occupa proprio di scoprire quale sia il gradimento della legge uscita dall’incontro tra Renzi e Berlusconi, proprio ora che è stata pesantemente modificata dal suo passaggio in Parlamento. Con la prospettiva di abolizione del Senato, Italicum è infatti diventata una legge elettorale valida solo per la Camera, il che significa che in caso di elezioni ci sarebbero due diverse leggi per Camera e Senato (con il porcellum modificato dalla Consulta per il secondo) e quindi inevitabilmente anche due maggioranze diverse.
La voglia di cambiare legge elettorale è comunque tanta, e per questo il 51% degli intervistati da Demopolis dichiara di valutare positivamente la riforma allo stato attuale, anche se la percentuale di valutazioni positive è scesa di ben 15 punti dal 30 Gennaio ad oggi. Il 40% invece la giudica negativamente, e d’altronde il 47% degli intervistati pensa che sarebbe stato meglio estendere la riforma elettorale anche al Senato, aspettando la riforma costituzionale che dovrebbe abolire la seconda Camera elettiva.
L’abolizione del Senato è decisamente auspicata dai cittadini Italiani tra cui 8 su 10 ne condividono la cancellazione, ma solo il 33% pensa che nel prossimo anno e mezzo (che potrebbe realisticamente essere il periodo di vita del Governo stesso) l’attuale Parlamento riuscirà a portarla a termine. Il 60% non si aspetta infatti che il Senato venga cancellato definitivamente, e con le attuali intenzioni di voto (che renderebbero necessario il ballottaggio in quanto nessuna delle due coalizioni supererebbe il 37%) il Centro Sinistra vincerebbe al secondo turno ma otterrebbe un maggioranza assoluta alla Camera (327 seggi) e addirittura un minoranza al Senato, con 120 seggi contro i 123 del Centrosinistra.