La Cgil va all’attacco del governo sulle misure economiche allo studio per fronteggiare l’emergenza occupazionale. Il direttivo di Corso d’Italia, dunque non la sola Susanna Camusso con cui Renzi non ha mai avuto un buon rapporto, lancia il guanto di sfida all’esecutivo, con un messaggio inequivocabile, proprio quando il leader della Fiom, Maurizio Landini, fa le sue proposte al premier, chiedendo un maggior coinvolgimento dei lavoratori nelle politiche di crescita.
La Cgil ha dettato la propria agenda e ha delineato le priorità sulle politiche economiche annunciate finora dal governo: al centro dell’attenzione dei prossimi provvedimenti dell’esecutivo dovrà esserci il mondo del lavoro o il sindacato farà sentire con forza la propria voce.
Le priorità riguardano fisco e lavoro: la vera emergenza è quella di creare occupazione, ma anche di destinare le risorse annunciate (i 10 miliardi che dovrebbero essere concentrati sul taglio del cuneo fiscale) ai lavoratori: taglio all’Irpef e non all’Irap, dunque, con aumento delle detrazioni per le famiglie. A detta del maggior sindacato italiano, infatti, le imprese in questi anni hanno già avuto tanto ed è proprio per questo che i benefici dovranno ora riguardare lavoratori e pensionati.
Essenziale sarà poi la riforma degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione ordinaria e straordinaria e assegno di disoccupazione, tutti strumenti che la Cgil vuole rendere universali. Nessun accenno al reddito unico di cittadinanza.