Supporters trust: summit europeo a San Benedetto Del Tronto
La sala convegni del prestigioso istituto Alberghiero di San Benedetto Del Tronto è stata il palcoscenico del summit europeo dei Supporters Trust: un evento di fondamentale importanza per il futuro del calcio italiano.
Sullo sfondo un cielo azzurro e il meraviglioso porto della città adriatica, a prendere la parola i maggiori esperti in Europa di azionariato popolare.
L’argomento, ovviamente, riguarda i tifosi: anche in Italia sarà possibile vedere l’ingresso deisupporters nelle società di calcio?
A giudicare dal successo dell’incontro la risposta sembrerebbe scontata: NoiSamb, Taras, Sosteniamo l’Ancona, Amici del Rimini, Cooperativa Sport Modena, Verona nel cuore e Solo Per Ascoli hanno dimostrato ancora una volta come i tempi siano più che maturi affinchè ciò avvenga.
A fare gli onori di casa ci ha pensato Fabrizio Roncarolo, uno degli ideatori di NoiSamb, il quale ha spiegato il motivo dell’insolita location scelta per l’incontro: “Questo posto non è scelto a caso: solo guardando il porto e il mare è possibile capire cosa sia davvero la Sambenedettese Calcio. Questa non è solo una squadra di calcio, bensì la storia delle famiglie di pescatori che hanno fatto grande la nostra città. Negli ultimi anni i tifosi si sono allontanati dal mondo del calcio, negli anni 60 questo sport, nelle piccole città, era il traino dell’intero settore economico. L’attuale crisi ha cambiato tutto, ma gli unici a rimanere in piedi sono stati i tifosi.”
Il coordinatore del dibattito, Pippo Russo, continua la discussione concentrandosi su un punto ben preciso: “Negli ultimi anni il calcio è finito con il coincidere con il mero business e con le figure di imprenditori-mecenati capaci di investire ingenti somme di capitali a fondo perduto. Tali imprenditori hanno trasformati i tifosi in semplici clienti. La crisi però è servita a responsabilizzare i tifosi: il vero elemento che accomuna ogni associazione di tifosi è la responsabilità sociale“.
Uno degli interventi più interessanti è stato quello di Francesco Ghirelli, dirigente generale della Legra Pro. “L’esempio di queste associazioni fa bene al nostro calcio. Rispetto agli altri paesi d’Europa, tra cui la Germania, come al solito siamo arrivati in ritardo. I trust dei tifosi hanno rivoluzionato i club tedeschi, permettendo loro di raggiungere le vette sportive e finanziarie. In Italia invece si è assistito ad una distorsione del rapporto tra società e tifosi, i quali sono divenuti solo dei rompiscatole. Bisogna dunque lavorare duramente per riportare i tifosi negli stadi. Attuare nuovi progetti, lavorare sugli orari delle partite: sono questi i punti da cui partire”.
Nell’intermezzo tra i molti interventi della giornata meritano una menzione speciale la targa consegnata da NoiSamb all’Associazione Taras di Taranto (la scritta, emblematica, recita “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni“) e il video realizzato dalla stessa NoiSamb in omaggio alla città di San Benedetto Del Tronto e all’indimenticato Stefano Borgonovo, al quale sarà dedicato un memorial che vedrà protagonisti i giovani di Samb, Como, Pescara e Fiorentina.
Ci pensa poi Diego Riva, consulente legale della Supporters Direct Europe, a”dare i numeri” delle varie forme di associazionismo in Italia: “Nel nostro Paese ci sono 14 realtà di trust, ben 5 di queste sono persino entrate con delle quote minime nelle società di calcio. Anche in Italia i tempi sono maturi, ciò che serve però è una riscrittura generale delle regole che faciliti e dia riconoscimento a tali realtà. La partecipazione popolare è la scelta giusta per non far morire il calcio. Si dice che il problema del calcio siano gli ultras: queste esperienze dimostrano pienamente il contrario. La nostra scommessa non è sostituire un magnate con altri magnati, bensì permettere ai tifosi di agire in prima linea”.
I successivi interventi di Ben Shave, rappresentante dei vertici europei della Supporters Direct Europe, di Gianluca Greco della Fondazione Taras e le testimonianze provenienti da Modena e Ancona concludono l’evento con una consapevolezza ormai più che radicata: spetta ai tifosi l’arduo compito di risollevare il nostro calcio.