Breatharianismo, sopravvivere senza mangiare e senza bere

Pubblicato il 10 Marzo 2014 alle 11:12 Autore: Nadia Ruggiero
Breatharianismo

Il breatharianismo è una pratica quasi sconosciuta, divenuta oggetto di attenzione nei giorni scorsi, quando la modella ucraina Valeria Lukyanova – nota per essersi trasformata in una Barbie vivente in seguito ad una serie di interventi chirurgici – ha dichiarato di non avvertire più lo stimolo della fame e di sperare di essere in grado di sopravvivere, in futuro, “di sola aria e sole”.

Il breatharianismo consiste in una tecnica di meditazione che permetterebbe di controllare la mente e le funzioni vitali dell’organismo al punto da riuscire a fare a meno del cibo e, spesso, anche dell’acqua. Il termine deriva dall’inglese to breathe, che significa “respirare”, poiché l’aria insieme all’energia vitale – detta prana – o solare sarebbe sufficiente a garantire la sopravvivenza dell’individuo.

Breatharianismo

La tecnica del breatharianismo è nota tra le popolazioni orientali tradizionali che praticano la religione induista e l’ascetismo. Il santone indiano Prahalad Jani sostiene di vivere senza alimenti e liquidi da circa settant’anni per un dono ricevuto da una dea indù quando era appena bambino. Nel 2003 e nel 2010 l’uomo è stato sottoposto a test sotto il controllo di un’equipe medica indiana, che lo ha tenuto in osservazione per diversi giorni consecutivi, confermando che Jani in questo periodo non avrebbe ingerito nulla e non avrebbe né defecato né urinato, essendo la sua vescica in grado di produrre urina e rimandarla in circolo a piacimento. I risultati dei test, contestati da buona parte del mondo scientifico, non sono però mai stati pubblicati.

prahlad jani

Pur se prevalentemente ignorato in Occidente, anche qui il breatharianismo ha trovato dei sostenitori. Tra questi una donna australiana di nome Ellen Greve, conosciuta come Jasmuheen, considerata una sorta di guru in materia e autrice di diversi saggi sull’argomento – “Il cibo degli Dei”, “Radianza divina”, “Alimentazione pranica”, “Ambasciatori di luce”, “Nutrirsi di luce” –.

Nel 1999 il programma televisivo “60 minutes” propose a Jasmuheen di dimostrare la sua presunta capacità di astenersi da cibo e acqua durante una settimana di riprese ininterrotte. Jasmuheen accettò la sfida, ma a due giorni dall’inizio dell’esperimento il medico che la seguiva cominciò a notare i primi segni di disidratazione. Jasmuheen attribuì il suo stato all’inquinamento cittadino e per questa ragione fu trasferita in montagna con l’intera troupe televisiva. Tuttavia la situazione non migliorò: la donna aveva subito una perdita di peso di sei chili, appariva debole e rallentata nel linguaggio. Nonostante volesse continuare la prova, i medici ritennero che fosse troppo pericoloso per la sua salute e la sospesero.

Tao Garden Health Resort Jasmuheen retreat 2002

Jasmuheen è stata accusata di aver contribuito con le sue idee alla morte per inedia di alcune persone: Verity Linn, quarantanovenne australiana residente in Scozia, Timo Degen, insegnante tedesco trentunenne, e Lani Marcia Roslyn Morris, cinquantatreenne residente a Melbourne. Tuttavia la donna respinge le accuse affermando che il breatharianismo deve essere praticato solo con un’adeguata preparazione e da chi effettivamente è in grado. Quanto alla sua partecipazione a “60 minutes”, Jasmuheen si difende dicendo che nel montaggio finale del programma la produzione ha mostrato solo quello che voleva. Inoltre ritiene di aver subito l’influenza di energie negative legate alla chiusura mentale con la quale i produttori del programma – e la società in genere – si approcciano a questo tipo di credenze.

Ad oggi il breatharianismo, invocato come possibile soluzione al problema della fame e della sopravvivenza in condizioni estreme, è considerato dalla comunità scientifica una pratica estremamente pericolosa per la salute. Non esistono prove verificabili che dimostrino che si possa sopravvivere a lungo senza mangiare e senza bere, dunque nei confronti di questa disciplina e di chi la promuove prevale un atteggiamento di generale scetticismo.

Nadia Ruggiero


L'autore: Nadia Ruggiero

Di origini campane, si è specializzata in Mass Media e Comunicazione presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e ha conseguito il master Social Media Marketing & Digital Communication alla IULM di Milano. Giornalista pubblicista iscritta all'Albo, per la testata online Termometro Politico ha inaugurato le rubriche culturali e contribuito alla redazione di numerosi articoli. Come addetta stampa ha curato una campagna di comunicazione per il lancio di un progetto musicale basato sul crowdfunding. Vive e lavora a Bologna.
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