La battaglia del Presidente della Camera, Laura Boldrini, per l’inserimento della parità di genere nella nuova legge elettorale, trova nuovi alleati.
In un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, Rosy Bindi – ex presidente del PD e ora presidente della Commissione Antimafia – sottolinea come la parità di genere sia “un principio non negoziabile ed irrinunciabile”, minacciando di non partecipare al voto in caso contrario e respingendo le voci di trattativa con Berlusconi sulla parità di genere in cambio di una clausola “salva Lega”. D’altronde già 3 giorni fa, intervenendo in aula
Riguardo al resto dell’impianto dell’Italicum, la Bindi sottolinea la necessità di rivedere le soglie di sbarramento ed il meccanismo delle liste – perchè “per superare il porcellum non ci si può ripresentare con liste bloccate, corte o lunghe che siano” – confidando soprattutto nell’azione dei capogruppo al Senato, in particolar modo Finocchiaro e Schifani, i quali hanno già dichiarato di non voler agire da meri notai della riforma elettorale.
Sulle larghe intese, il giudizio dell’ex presidente del PD è netto: “abbiamo accettato strane maggioranze pur di cambiare legge elettorale, bicameralismo perfetto e regionalismo”. Per la Bindi quindi “tali riforme vanno fatte, altrimenti governo e legislatura non hanno più ragion d’essere”.
Redazione