Morando: tagliare l’Irap invece dell’Irpef
Lo scontro nel governativo sembra alle porte: proprio pochi giorni fa i sindacati avevano accolto positivamente l’intenzione di Renzi di tagliare l’Irpef per una cifra di 10 miliardi circa, al posto della diminuzione dell’Irap. Proprio oggi, però, è il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando, a sostenere la necessità del taglio dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive al fine di rilanciare il lavoro.
Infatti, in un’intervista al Messaggero, Il Mattino e l’Unità, il vice di Padoan a viale XX Settembre, insiste sulla sua personale posizione: per la crescita è preferibile tagliare l’ Irap rispetto al taglio delle tasse sul reddito. Avvalora poi la presa di posizione del Ministro dell’Economia quando afferma che non vi debbano essere “mezze misure nel 2014: o tutto sull’Irap o tutto sull’Irpef. L’anno prossimo il contrario”. L’ottica non è quella di un progetto da qui a pochi mesi, bensì pluriennale. Solo così i propositi “avranno una efficacia maggiore rispetto a quelli precedenti che sono stati spalmati su platee troppo grandi”.
Per Morando l’equazione è semplice: se verranno tagliati i tributi sulle aziende, gli imprenditori potranno assumere di più e quindi sarà rilanciato contestualmente il lavoro (“cari imprenditori non abbiate paura di assumere”). La copertura sarebbe la stessa che Renzi aveva esposto per il taglio dell’Irpef: diminuzione della spesa (spending review), rientro dei capitali fuggiti precedentemente in Svizzera, lotta all’evasione fiscale. Infine il vice di Padoan, torna sulla tassa sul lavoro: avendo sostenuto l’importanza del taglio dell’Irap, dichiara come si possa, contemporaneamente, diminuire il prelievo Irpef sulle lavoratrici alla prima occupazione o che riprendono a lavorare dopo anni di inattività. Un compromesso che ritiene più che sostenibile.
Daniele Errera