L’ex viceministro all’Economia Stefano Fassina interviene sul piano da 10 miliardi per la riduzione di Irpef o Irap annunciato dal governo e, in un’intervista a l’Unità, sottolinea: “Il problema è che la provenienza di queste risorse è ancora ignota. Temo anche che per reperirli il governo sia costretto a incidere sulle prestazioni sociali”. E, sul nuovo esecutivo, sottolinea “il colpo d’ala che il governo Renzi deve avere per giustificare la sua stessa nascita deve riguardare i rapporti con l’Ue. Una revisione degli obiettivi di finanza pubblica è il vero possibile valore aggiunto. Bisogna allentare la morsa, la nostra proposta – continua Fassina – è di allentare di mezzo punto di Pil all’anno per 3 anni il deficit strutturale tendenziale”. “L’altro punto chiave – evidenzia l’ex viceministro – è rivedere il piano di privatizzazioni e utilizzare le risorse che entrano non per la riduzione del debito” ma, sottolinea, “per finanziare nuovi investimenti”. Fassina sottolinea la necessità di una manovra espansiva: “se continuiamo a seguire le indicazioni di Bruxelles soffochiamo la ripresa e il risultato sarà un debito pubblico più elevato”. Sulle critiche del Commissario Ue Rehn sugli squilibri eccessivi lasciati da Letta sottolinea: “Il nostro premier avrebbe dovuto rispedire le critiche al mittente, piuttosto che cercare nel governo Letta una scusa per l’impossibilità di realizzare le promesse fatte in modo disinvolto e consapevole», quali il taglio del cuneo da 10 miliardi e “l’idea che una riforma del mercato del lavoro possa generale occupazione”.