La Georgia e la lotta alla corruzione
Grafico 1. Evoluzione dell’Indice di Corruzione Percepita in Georgia. Fonte: Transparency International
Specularmente, nel grafico 2 si può seguire la progressiva ascesa della Georgia nella classifica dei Paesi meno corrotti al mondo, dal 133° posto del 2004 al 64° del 2011 (si noti che l’Italia, nel 2011, è finita al 69° posto). I miglioramenti sono, a quanto pare, indiscutibili.
Grafico 2. Posizione della Georgia nella classifica dei Paesi meno corrotti al mondo. Fonte: Transparency International
[ad]A confermarli è anche il Canergie Endowment for International Peace, un prestigioso think-tank di Washington, D.C., che però mette in guarda dal lasciarsi trascinare dall’entusiasmo quando, oltre alla lotta alla corruzione, si guarda anche più in generale alla democratizzazione del Paese. Le voci di uno Stato sempre più repressivo si sono intensificate nel corso degli ultimi anni e la stessa riforma costituzionale che il governo Saakashvili ha varato lascia molte perplessità. Di fronte all’impossibilità del Presidente di candidarsi per un terzo mandato, la nuova Costituzione sposta di fatto molte delle funzioni presidenziali a un rafforzato primo ministro. Forse con qualche giustificato cinismo, si può ben immaginare chi potrà essere il candidato a ricoprire questa nuova posizione, seguendo le orme dell’ingombrante (e odiatissimo) vicino russo.
In conclusione, come fa notare l’Economist in un articolo appena pubblicato, i progressi anti-corruzione del Paese sono difficilmente contestabili (nel corso della recente visita ufficiale di Saakashvili a Washington, anche il Presidente degli Stati Uniti Obama ha espresso all’ omologo georgiano i suoi più sentiti complimenti per i successi ottenuti in questo ambito). Ciò non toglie che i dubbi di quanti temono che la mano forte di Saakashvili possa alla lunga minare i principi democratici che egli stesso ha inizialmente difeso non sembrano infondati. E il fatto che, durante la presentazione del libro, le domande del pubblico dovessero pervenire per iscritto e fossero filtrate dallo staff del Presidente, sebbene rimanga un piccolo dettaglio, non rassicura affatto in questo senso.